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Dal convegno d’apertura della Fiera di Codogno l’appello per un modello di sviluppo sostenibile
La memoria storica come chiave di lettura per le sfide strategiche di un territorio. Succede quando sotto i riflettori stanno due richiami strettamente legati tra loro: la figura, straordinaria per acume e lungimiranza, dell'agronomo Giovanni Haussmann e il Lodigiano con tutta la sua identità di territorio. In mezzo, una terza parola chiave: l'agricoltura. Che Haussmann, nel secolo scorso (e proprio a Lodi) ha professionalmente amato e che del Lodigiano è l'eccellenza. Queste le riflessioni al centro del convegno di apertura della 218ª Fiera dell'agricoltura di Codogno svoltosi sabato mattina all'istituto agrario "Tosi". Centrato proprio sulla figura di Haussmann, il convegno è stata occasione per rimarcare le sfide che attendono il Lodigiano: la tutela del bene terra, la pianificazione futura di una provincia consapevole di avere già sacrificato tanto suolo agricolo alla cementificazione (dal 1990 al 2008 circa 60 milioni di metri quadrati), la ricerca di un modello di sviluppo per il Lodigiano che abbia nella qualità della vita il suo faro guida. Accanto al preside dell'agraria Ottorino Buttarelli e al dirigente scolastico provinciale Giuseppe Bonelli, il vicepresidente della Provincia Fabrizio Santantonio sabato è così tornato a ribadire l'importanza politica (ancorché pragmatica) di quel patto tra Provincia e sindaci del Lodigiano che potrebbe trovare firma già nelle prossime settimane. «Un accordo per porre limiti quantitativi chiari al consumo di suolo dei prossimi anni - ha detto -. Un patto per dire con chiarezza quale Lodigiano vogliamo e dare forza al valore della sostenibilità tanto caro ad Haussmann». In questa difesa del territorio, l'agricoltura veste il ruolo di attenta sentinella contro la cementificazione del suolo. «Questo ruolo trae vigore anche da eventi prestigiosi come la Fiera di Codogno che è fiera dell'agricoltura», così il sindaco Emanuele Dossena, pronto a lanciare uno sprone agli alunni del "Tosi": «Voi sarete i futuri professionisti del rurale, a voi il compito di essere le future sentinelle del nostro territorio e della nostra agricoltura». La modernità straordinaria della figura di Haussmann è stata poi al centro dell'intervento dello storico Ercole Ongaro, autore del libro A servizio dell'uomo e della terra: Giovanni Haussmann. «In tempi di frammentazione come gli attuali, la memoria storica è necessaria», così ha sottolineato Ongaro. Protagonisti del convegno anche un gruppo di studenti Itas: affiancati dal professor Natale Arioli, a loro è spettato il compito di presentare uno studio sulla praticoltura lodigiana.
Fonte: Il Cittadino
Fonte: Il Cittadino
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