martedì 30 dicembre 2008

Brembio - La corrente arriva da liquami e ortaggi

Meteo permettendo i lavori per l’impianto partiranno fra qualche settimana: produrrà un Megawatt di energia elettrica.Via libera alla centrale a biogas voluta dagli imprenditori agricoli.
E' arrivato il via libera definitivo e, meteo permettendo, i lavori di costruzione potrebbero iniziare già a gennaio, con l’impianto operativo per la tarda estate: la centrale a biogas di Brembio Energie diventa realtà. La struttura funzionerà con 14mila tonnellate di trinciato vegetale l’anno e i reflui di circa 6 o 7mila suini e 300 bovini da latte. Produrrà 1 Megawatt di energia elettrica, avrà un modernissimo impianto per l’abbattimento dell’azoto e non avrà dissipazione di calore in aria: l’energia termica d’avanzo servirà per scaldare una serra da 14mila metri quadrati, la più grande del Lodigiano, con una produzione prevista di circa 500 tonnellate l’anno di pomodori da insalata. La serra funzionerà da ottobre a maggio e occuperà una ventina di addetti stagionali, poi le piante saranno tolte e finiranno nel digestore a formare il trinciato vegetale utile alla produzione energetica. Fin dal primo anno si attende dalla centrale un utile di circa 300mila euro e un ricavo di ulteriori 200mila euro dalla serra. Il costo dell’impianto è di circa 6 milioni di euro più Iva più il costo dei terreni. Se la centrale sarà operativa entro luglio potrà accedere a un finanziamento a fondo perduto erogato dalla Provincia per 960mila euro. La società che ha presentato il progetto è Brembio Energie, di cui sono soci gli agricoltori e allevatori di Brembio Antonio Andena, Paolo Andena, Giuseppe Cornalba, Eurosio Bassanetti, Emilio Bonfanti. Socio di Brembio Energie e partner tecnico per la realizzazione e la gestione dell’impianto è la società Bioelettra di Treviso. «Per noi agricoltori e allevatori l’impianto ha un duplice valore: da una parte risolviamo il problema dei nitrati in una zona altamente vulnerabile abbattendo l’azoto immesso nel terreno, dall’altra diversifichiamo la produzione entrando nel settore energetico ma anche nella coltivazione biologica di agricoltura protetta», dice Antonio Andena, presidente del sodalizio. L’iniziativa è partita ormai più di due anni fa proprio per dare risposte alle direttive dell’Unione Europea sul quantitativo di azoto dei reflui da scaricare nel terreno da parte degli allevatori di suini. L’arrivo di un partner come Bioelettra, però, ha garantito di progettare un impianto tra i più innovativi, con soluzioni d’avanguardia per ogni aspetto energetico e di riciclo. «L’intero impianto andrà a creare una filiera corta che si autosostiene e produce valore, sia energetico sia agroalimentare - dice Rocco Zanetti, presidente del consiglio d’amministrazione di Bioelettra -. Siamo molto soddisfatti del progetto, e ora ci aspettiamo di partire quanto prima con i lavori». Soddisfazione anche nell’amministrazione comunale, che si dichiara pronta a convenzionarsi con l’energia alternativa di Brembio Energia. «Nei regolamenti edilizi saranno previste opportune agevolazioni, e il comune stesso ne farà uso sugli edifici pubblici - spiega il sindaco Giuseppe Sozzi -. Abbiamo sempre creduto e sostenuto il progetto anche per valorizzare il contesto agricolo alla ricerca di nuove formule per il futuro».
Fonte: Il Cittadino

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