Contestate le cattive condizioni in cui era tenuto un cavallo e la morte di un gattino finito nella trappola per nutrie.Denunciato il custode della struttura annessa a un istituto scolastico.
Blitz anti-maltrattamento sugli animali in una cascina annessa ad un istituto scolastico di Codogno, in via Marconi. Le guardie zoofile dell’Enpa hanno contestato al custode della struttura la cattiva detenzione di un vecchio cavallo che era stato donato all’ente (e che ora sarà restituito al precedente proprietario) e la morte “colposa” di un gattino rimasto imprigionato in una gabbia per la cattura delle nutrie e forse morto per il freddo. Il sopralluogo eseguito dal caponucleo Aldo Curatolo, insieme ad una volontaria, ha permesso di esaminare la veridicità della segnalazione fatta il giorno prima da una donna e quindi di procedere alla denuncia all’autorità giudiziaria per aver custodito impropriamente un anziano cavallo e per aver catturato un gattino per mezzo di una gabbia-trappola, normalmente utilizzata per la cattura delle nutrie, rinvenuto poi morto da testimoni. Non commenta il sindaco Emanuele Dossena che ha ribadito che prima di fare dichiarazioni va appurato come effettivamente si siano svolti i fatti. Parole dure nei confronti dell’amministrazione le spende però il nucleo di guardie zoofile che individua la città della Bassa come la meno collaborativa nell’ambito del territorio provinciale. Durante i controlli non c’era né acqua né cibo nella stalla, la cui lettiera dove dormiva il cavallo non era stata pulita. Mancavano inoltre le coperte per dare ristoro dall’intenso freddo. Ciò basterebbe ad infliggere patimento ad esemplari di una certa età. Tanto più che il destriero era stato affidato alle cure di quest’ente purché fosse tenuto in condizioni adeguate. Il precedente proprietario ne ha già chiesto la restituzione. Non è il solo reato contestato, c’è pure infatti la morte di un gattino. A quanto pare le gabbie venivano utilizzate non in conformità con le norme previste: erano infatti disposte lungo normali camminamenti, quando per la loro efficacia vanno collocate presso corsi d’acqua altrimenti è più alto il rischio proprio d’incappare in altre specie animali. Così è stato per un gattino, di qualche mese. Dentro c’era del pane secco e probabilmente è stato attirato per questo nella trappola. Secondo il custode il gattino è deceduto a seguito del tentativo di liberarlo; secondo i testimoni è stato ritrovato morto per irrigidimento, dovuto con ogni probabilità ai rigori dell’inverno.
Fonte: Il Cittadino
Blitz anti-maltrattamento sugli animali in una cascina annessa ad un istituto scolastico di Codogno, in via Marconi. Le guardie zoofile dell’Enpa hanno contestato al custode della struttura la cattiva detenzione di un vecchio cavallo che era stato donato all’ente (e che ora sarà restituito al precedente proprietario) e la morte “colposa” di un gattino rimasto imprigionato in una gabbia per la cattura delle nutrie e forse morto per il freddo. Il sopralluogo eseguito dal caponucleo Aldo Curatolo, insieme ad una volontaria, ha permesso di esaminare la veridicità della segnalazione fatta il giorno prima da una donna e quindi di procedere alla denuncia all’autorità giudiziaria per aver custodito impropriamente un anziano cavallo e per aver catturato un gattino per mezzo di una gabbia-trappola, normalmente utilizzata per la cattura delle nutrie, rinvenuto poi morto da testimoni. Non commenta il sindaco Emanuele Dossena che ha ribadito che prima di fare dichiarazioni va appurato come effettivamente si siano svolti i fatti. Parole dure nei confronti dell’amministrazione le spende però il nucleo di guardie zoofile che individua la città della Bassa come la meno collaborativa nell’ambito del territorio provinciale. Durante i controlli non c’era né acqua né cibo nella stalla, la cui lettiera dove dormiva il cavallo non era stata pulita. Mancavano inoltre le coperte per dare ristoro dall’intenso freddo. Ciò basterebbe ad infliggere patimento ad esemplari di una certa età. Tanto più che il destriero era stato affidato alle cure di quest’ente purché fosse tenuto in condizioni adeguate. Il precedente proprietario ne ha già chiesto la restituzione. Non è il solo reato contestato, c’è pure infatti la morte di un gattino. A quanto pare le gabbie venivano utilizzate non in conformità con le norme previste: erano infatti disposte lungo normali camminamenti, quando per la loro efficacia vanno collocate presso corsi d’acqua altrimenti è più alto il rischio proprio d’incappare in altre specie animali. Così è stato per un gattino, di qualche mese. Dentro c’era del pane secco e probabilmente è stato attirato per questo nella trappola. Secondo il custode il gattino è deceduto a seguito del tentativo di liberarlo; secondo i testimoni è stato ritrovato morto per irrigidimento, dovuto con ogni probabilità ai rigori dell’inverno.
Fonte: Il Cittadino
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