venerdì 22 maggio 2009

San Donato - Boschi all’asta, i verdi insistono: «Gli enti locali li hanno acquisiti?»

Anche il Wwf sprona gli amministratori ad evitare la cementificazione delle aree.

Che fine ha fatto la terna di pregiati boschetti della città, che Eni servizi aveva messo all’asta? Dopo la petizione promossa dal Wwf che in neanche una settimana si è infittita di 1.600 firme e dopo il passaggio in consiglio comunale, in cui maggioranza e opposizione hanno delegato il sindaco a trattare con Eni per la salvaguardia di questi gioielli, il gruppo dei Verdi sollecita aggiornamenti. Il momento del resto rimane delicato in quanto il 15 maggio era la data ultima per la presentazione delle offerte da parte di potenziali interessati ad acquisire gli appezzamenti di Borgo Triulzio, via 2 Giugno e via Ferrandina. In base alle prospettive l’ente locale dovrebbe avere manifestato un interessamento ad acquisirle direttamente al fine di scongiurare mire edificatorie, piuttosto che l’acquisto da parte di operatori economici, per utilizzarli poi come beni di scambio per le aree standard, ovvero i metri quadrati di verde che chi costruisce deve riservare ai quartieri. Nei giorni che hanno preceduto il consiglio comunale, è sceso in campo anche il vertice di palazzo Isimbardi, Filippo Penati, manifestando l’intenzione come provincia di acquisire borgo Triulzio. Ma con il passare dei giorni, si alzano punti di domanda. «Ho già inviato richiesta formale al sindaco - afferma il capogruppo dei Verdi, Marco Menichetti -, con la richiesta di trasmetterci aggiornamenti in merito ad una vicenda che seguiremo con attenzione. La maggioranza ha dato un segnale importante, ma ora essenziale è il raggiungimento dell’obiettivo, con un passaggio che chiuda la vicenda in modo positivo per la tutela del territorio, a beneficio della collettività sandonatese». Mentre i volontari della sezione locale del Wwf, in una nota stampa diramata nella giornata di ieri, affermano: «Vogliamo ringraziare ufficialmente tutti coloro che hanno avuto a cuore le sorti dei boschetti di proprietà dell’Eni e, pur non avendo avuto ancora alcuna notizia sull’esito finale, vogliamo essere fiduciosi sul fatto che l’amministrazione comunale e provinciale abbiano veramente acquisito a bene pubblico questi importanti luoghi verdi cittadini». Fonte: Il Cittadino

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