martedì 26 maggio 2009

San Rocco al Porto - Il ponte di barche pronto a settembre

La società Elinda presenterà oggi il suo progetto all’Anas ma si sono fatte avanti anche aziende di Brescia e Parma. Si allungano i tempi di realizzazione della struttura provvisoria.

Forse in settimana la decisione del soggetto cui affidare la progettazione del ponte di barche, poi i tempi tecnici di progetto e di realizzazione, dai 45 ai 60 giorni: la soluzione urgente per il passaggio sul Po potrebbe essere pronta a settembre. È un’ipotesi che rischia di essere realistica, dal momento che a 26 giorni dal crollo, infatti, soltanto oggi Anas, che si è assunta il compito di regia rispetto all’operazione, prenderà visione di un primo studio di fattibilità. Sarà la società Elonda di Boretto a presentarlo. Il titolare della stessa società, Mauro Bacchi, venerdì scorso aveva chiesto un’assegnazione immediata dei lavori affermando che entro sabato mattina l’abbassamento del volume delle acque del fiume sarebbe diventato un ostacolo insormontabile per lo spostamento delle chiatte necessarie al ponte, ancorate a Boretto. A oggi, invece, le condizioni sarebbero diverse e ci sarebbero almeno una dozzina di giorni di tempo per attivare lo spostamento. D’altronde, come si legge in una nota di Anas, «il ripristino del collegamento tra Piacenza e Lodi, seppur in maniera per ora provvisoria tramite il ponte di barche, rimane per Anas la priorità, fermo restando che non si può prescindere dai requisiti minimi di sicurezza che contemplano luoghi, zone di attracco ed ubicazione del ponte oltre che requisiti di resistenza strutturale. Le ipotesi finora proposte ad Anas non hanno, però, dato tali garanzie». Come dire che Elinda avrebbe cercato di ottenere un’assegnazione diretta dei lavori, dal valore di circa 140mila euro al mese per una stima di 14 mesi di affitto, senza aver dato sufficienti garanzie. «La società presenterà il proprio studio di fattibilità nelle prossime ore, e quella è la base su cui ragionare - dice il sindaco di San Rocco al Porto Giuseppe Ravera, primo sostenitore dell’idea ponte di barche -. Oltre a questa soluzione, poi, ci sono altre ipotesi sul tavolo che saranno vagliate in settimana». Sarebbero proposte di altre due società, una di Parma, l’altra di Brescia, che non presenterebbero problemi di tempi legati all’andamento idrometrico del fiume, perché «non prevedono il trasporto delle chiatte via fiume, ma via terra», si dice nella nota dell’Anas. «Noi abbiamo chiesto a più riprese una soluzione urgente, e lo facciamo anche ora - dice il presidente della Provincia Osvaldo Felissari -. Il tempo passa e ancora non sappiamo nulla di certo. Si definiscano gli aspetti tecnici e di sicurezza, ma poi si dia una risposta. Questo non è un problema ordinario per il territorio, ma un’emergenza che necessita di risposte immediate». E anche se tutti affermano che il problema non è di carattere economico, se ne dovrebbe far carico Anas, su questo aspetto pone l’accento la Lega Nord territoriale, con il segretario provinciale Guido Guidesi: «C’è una questione sicurezza da risolvere condividendola anche con l’Autorità di governo del Po. Intanto, però, non è stato ancora risolto il nodo del finanziamento: nessuno per il momento ha stanziato nulla, e la risposta tarda ad arrivare». Fonte: Il Cittadino

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