Il sindaco plaude: rendere più salde le sponde è importante anche nel caso venga creata la discarica.Fondamentale la messa in sicurezza delle rive del Po.
Come a guardia e ladri. Con l’Aipo che erige una barriera ed il Po, impertinente, che l’aggira riprendendosi il vecchio corso, l’alveo naturale. Sono ripresi in questi giorni, dopo l’interruzione degli ultimi mesi, i lavori di messa in sicurezza della sponda lodigiana del fiume in territorio di Senna Lodigiana, a qualche centinaio di metri dalla cava che si vorrebbe destinare alla discarica. Un punto critico, in prossimità del quale la corrente dopo le ultime piene si è ingoiata fette di terra intere, e punta ora dritto verso l’argine. Erosa, insieme alla sponda, la sicurezza di chi in questo angolo di natura vive, in un dialogo rispettoso e però da sempre oscuro con il fiume. «Anni fa Aipo era intervenuta con un consolidamento analogo all’incirca 300 metri più a nord, muovendo in direzione Sant’Andrea - spiega il neo sindaco di Senna Francesco Premoli - le acque tuttavia hanno voltato le spalle alla barriera che è così andata persa. Sono oramai molto vicine all’argine maestro e non si può quindi fare a meno di intervenire qui». Vero. La cronaca racconta di un’opera per innalzare la sponda lato fiume risalente al passato ventennio, mai terminata causa l’esaurirsi dei fondi a disposizione. Avrebbe dovuto elevarsi di altri 500-600 metri. Non se ne fece più nulla. Nel frattempo accade che il Po scavalca l’ostacolo e il corso cambia, gioca a ping pong tra le due sponde andando a sbattere sulla piacentina e rimbalzando di qua, sulla lodigiana. É paura. Moltiplicata dalla sopravvenuta minaccia, allora ancora lontana, di piazzare un sito di stoccaggio niente meno che a 400 metri dall’argine indebolito. «Il rinforzo è di assoluta importanza a prescindere dall’ipotesi discarica, che naturalmente contrastiamo - aggiunge Premoli - in quel caso infatti una eventuale rottura trascinerebbe tutto il materiale a valle in direzione dei paesi rivieraschi: Somaglia, Guardamiglio, San Rocco al Porto. A generare il rischio è però sufficiente il fenomeno dei fontanazzi». Soddisfazione quindi per il riavvio dei lavori, consistenti nella posa di massi e di un manto protettivo detto geotessuto sia sul lato sponda che allo sbocco - risalendo di altri 300 metri - del canale Risarola. Ma anche per un altro risultato di recente raggiunto: l’asfaltatura della seconda strada di accesso alla frazione Guzzafame, attesa da anni. Vi ha provveduto, terminando i lavori soltanto la scorsa settimana, Aipo, in risposta alle pressioni esercitate negli ultimi anni dal sindaco Premoli: «In caso di maltempo il disagio nel percorrere quel tratto era davvero notevole per gli abitanti di Guzzafame e della cascina Cà Tittini, sono quindi soddisfatto Aipo abbia compreso l’urgenza». Un’attenzione, quella alle frazioni - secondo Premoli parti di quell’unico corpo che sono i 26 chilometri quadrati del territorio di Senna - che non si esaurisce però qui. Di ritorno da Roma, dove si è tenuta la prima conferenza dei servizi per il passaggio dell’elettrodotto Terna in ambito lodigiano, il primo cittadino assicura di volere destinare il contributo di 500 mila euro in opere promesso a Senna «al completamento del manto stradale che collega Cà Tittini al capoluogo». Fonte: Il Cittadino
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