venerdì 3 luglio 2009

Anche i produttori d’orzo piangono: «Il raccolto rovinato dal maltempo»

Le coltivazioni destinate al cereale si sono ridotte del 25 per cento in un anno.

«Quest’anno con quello che ricavo dall’orzo non pago l’affitto dei terreni sui quali ho coltivato». Sono le parole di un agricoltore lodigiano che si trova a fronteggiare una produzione decisamente scarsa. Il suo, però, potrebbe essere un caso limite, poiché l’attività non ha superato i trenta quintali a ettaro, ma al momento i dati sono ancora frammentari e il giudizio sull’andamento produttivo è solo provvisorio.Il settore agricoltura della Provincia di Lodi sta monitorando la situazione e ha pubblicato alcune considerazioni sul mensile dedicato al comparto, “Agri Lodi”: le produzioni che superano la soglia dei quaranta quintali a ettaro sembrano essere più un’eccezione che la regola, ma in questo periodo si sono riscontrate persino produzioni inchiodate ai 23 quintali per ettaro. Gli addetti ai lavori hanno cercato di dare una spiegazione al fenomeno, sembra proprio che il meteo dello scorso inverno ci abbia messo lo zampino, insieme alla stretta di caldo registrata a fine maggio. C’è poi chi avanza una terza riflessione, ovvero la colpevole trascuratezza che affligge le coltivazioni di orzo, poco curate perché scarsamente fruttuose. L’anno scorso, nel periodo delle semine, l’orzo aveva suscitato meno attenzione rispetto al 2007. Il terreno destinato al cereale si è infatti ridotto del 25 per cento in tutto il Lodigiano, passando da 2.434 ettari a poco più di 1.800. Alcuni esperti sostengono che la riduzione sia stata causata dalle piogge sopraggiunte alla fine dell’autunno: «Molti campi non sono stati seminati per la loro permanente impraticabilità - ricorda qualche fattore -, ma forse è andata peggio a chi ha seminato perché poi le giovani piantine sono praticamente annegate. Una volta giunti alla levata, si è vista in tutta la sua gravità quanto l’orzo fosse rado, tendeva a rimanere basso e striminzito». Nel corso dell’inverno, infatti, nei campi si è notata in più zone l’assenza di vegetazione, se solitamente si ottiene una rotoballa per pertica oggi ne servono tre per mettere insieme la stessa quantità. Alcuni agricoltori, però, sottolineano che sotto il profilo qualitativo la produzione non sia così malvagia: il peso specifico naviga mediamente intorno ai 62-63 chilogrammi per ettolitro, contro i 58 dello scorso anno e con punte che raggiungono i 70 chilogrammi. «L’unica buona notizia di una campagna da dimenticare». Fonte: Il Cittadino

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