mercoledì 1 luglio 2009

Corte Palasio - Il Parco Adda vince la battaglia sulla cava

Bocciata la “buca” da 500mila metri cubi imposta dalla Regione. Gori: «L’area è di grande pregio ambientale».Accolto dal Tar il ricorso contro il polo estrattivo di Soltarico.

Cava di Soltarico, il Parco Adda Sud vince il terzo round: la sezione di Milano del tribunale amministrativo regionale ha accolto infatti il ricorso presentato nell’ormai lontano 2005 dal Parco, annullando quella parte del piano cave del 2004 che di fatto autorizzava l'ambito estrattivo G12. Una cava su proprietà dell'azienda agricola Mario Gendarini, per circa mezzo milione di metri cubi di ghiaia, da realizzare tra le due anse della morta di Soltarico più vicine al comune di Lodi. «Oggi la cava non si può fare - il primo commento del presidente del Parco Adda Sud, Silverio Gori - e accogliamo la sentenza con grande soddisfazione, perché secondo noi questa zona non è idonea all’attività estrattiva in virtù del suo grande interesse naturalistico». «Siamo in un sito di interesse comunitario - ricorda Luca Canova, già direttore del Parco Adda Sud e presidente della commissione ambiente della Provincia di Lodi -. Questa cava sarebbe una sciagura per il territorio. Ora bisognerà stare attenti che non rientri in qualche modo nel piano cave».La Provincia di Lodi, assessore Francesca Sanna in testa, questa cava non l'aveva prevista, ma la Regione, con quello che nel Lodigiano molti avevano ritenuto un “colpo di mano”, l’aveva inserita nel piano del 2004. Subito erano partiti due ricorsi al Tar: il primo ad andare a giudizio era stato quello della Provincia, che era stato accolto dal Tar ma poi respinto dal Consiglio di Stato a fine 2008. Proprio per attendere un pronunciamento definitivo su questo primo ricorso i legali avevano chiesto e ottenuto dal Tar il rinvio della discussione di quello presentato dal Parco. Nei giorni scorsi, finalmente, la sentenza, che appare motivata principalmente da una carenza di contraddittorio tra Regione Lombardia e Parco Adda sud, un carteggio che invece tra Provincia e Regione c'era stato, e quindi, nonostante i numerosi pareri negativi di San Cristoforo, non poteva essere considerato un elemento di vizio della delibera regionale di approvazione del piano cave datata 15 dicembre 2004.A opporsi al ricorso del Parco Adda Sud, oltre ai legali dell'azienda Gendarini, anche quelli della società Gallotta Spa, specializzata nelle escavazioni, e della Regione Lombardia. Il comune di Corte Palasio invece non si è costituito.Non si può escludere a questo punto che i sostenitori della nuova cava presentino a loro volta ricorso al Consiglio di Stato per tentare di ribaltare la sentenza del Tar. A preoccupare gli ambientalisti è proprio la localizzazione della cava tra due bracci della lanca, nata alla fine degli anni Settanta quando l’Adda strappò ai campi un nuovo alveo puntando dritto su Casellario. In questa zona in passato c’era stata anche la proposta di attivare un altro polo estrattivo, in località Camairana, dove però erano emersi rifiuti e altri materiali interrati da tempi immemorabili. Dove è previsto il polo estrattivo G12, invece, oggi ci sono campi coltivati. Ma tutt’attorno c’è un braccio di fiume che si tra pian piano interrando, una “zona umida” tra le più lunghe d’Europa considerata prezioso rifugio per specie sempre più rare. Fonte: Il Cittadino

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