Nei giorni scorsi, infatti, un gruppo di cittadini ha pescato un paio di carpe alla confluenza tra il fiume Lambro e la Vettabia in zona Montorfano, quartiere che si trova nella periferia est di Melegnano. A raccontare l’intero episodio ci ha pensato Ulderico Merli, pensionato residente al Montorfano con l’hobby della fotografia. «Girando per il quartiere - ha raccontato Merli - ho notato un gruppo di pescatori che avevano appena pescato due grosse carpe, piuttosto lunghe e dal peso di diversi chili. A quel punto, non ci ho pensato due volte e ho scattato una foto per immortalare gli animali. Anche perché - ha concluso Merli - non capita tutti i giorni di avvistare le carpe nel Lambro, fiume che non brilla certo per pulizia». Sulla vicenda ha preso posizione Luca Ravizza, che fa parte dell’ufficio ecologia del comune di Melegnano: «Dopo la realizzazione del depuratore di Nosedo - sono state le sue parole -, le condizioni del Lambro sono certamente migliorate, per cui capita di trovarci anche alcuni tipi di animali». D’altra parte, qualche tempo fa un esemplare di airone cenerino ha fatto la sua comparsa su un piccolo isolotto all’interno del fiume nella zona del ponte in via Frisi nel cuore di Melegnano. «Ed effettivamente - ha proseguito il tecnico comunale - avevamo già avuto segnalazione della presenza delle carpe, che vivono prevalentemente lungo i corsi d’acqua di pianura su fondali perlopiù fangosi, motivo per cui non si tratta di un buon indicatore della qualità delle acque. Bisogna poi verificare se sono pesci davvero commestibili. Personalmente, ad esempio, sconsiglio di cibarsene». Nella zona del centro città, intanto, sembrano procedere spediti i lavori sulle sponde del Lambro. Costato complessivamente circa 350mila euro e realizzato dall’Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po ndr), entro l’anno prossimo l’intervento dovrebbe portare alla completa riqualificazione degli argini del fiume lungo l’intero tratto urbano. Fonte: Il Cittadino
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