domenica 25 ottobre 2009

Santo Stefano, via al restauro della chiesa: a novembre bando del primo lotto dei lavori


È stato approvato lunedì dalla giunta comunale il progetto definitivo ed esecutivo del consolidamento strutturale della chiesa parrocchiale di Santo Stefano Lodigiano lesionata dal terremoto. E del resto, il sabato mattina precedente, in sede di consiglio comunale, il sindaco Massimiliano Lodigiani è stato chiaro: «Avanti con la chiesa - ha sottolineato il primo cittadino -: l’obiettivo è partire a novembre con il bando di gara per il primo lotto di lavori da 230mila euro, lo stesso che realizzerà gli interventi principali per garantire stabilità e messa in sicurezza della struttura». Le carte d’autorizzazione, infatti, ci sono tutte. E non sono poche, visto che il restyling della parrocchiale santostefanina ha coinvolto ben sette enti: comune e parrocchia locali, Provincia e diocesi di Lodi, Regione, Sovrintendenza, Conferenza episcopale italiana (Cei). «Di burocrazia ce ne è voluta tanta - ha ammesso Lodigiani - ma inseriamo finalmente nel triennale delle opere pubbliche anche la messa in sicurezza della nostra chiesa».Lodigiani ha parlato di «opera di notevole importanza. Per chi ha il dono della fede, la parrocchiale rappresenta il luogo principe di culto - ha sottolineato il sindaco -. Ma anche per chi non ha questo dono la chiesa rappresenta comunque uno tra gli esempi più significativi del paese dal punto di vista storico, architettonico e culturale. Sono convinto che qualsiasi persona fosse seduta sulla sedia da sindaco avrebbe trovato giusto dare sostegno al recupero di questo monumento storico della borgata». In aula era presente nell’occasione il nuovo parroco di Santo Stefano, don Tino Cremascoli. Accanto ai consiglieri, anche i tecnici incaricati del progetto di restyling: l’ingegner Cantoni, il geometra Francesco Comandù e l’architetto Sara Comandù. A quest’ultima il compito di sintetizzare i punti focali del progetto: l’installazione di una maglia bi-direzionale d’acciaio da inserire nel sottotetto della chiesa (proprio a questo “scheletro” d’acciaio spetta il compito di garantire tenuta e solidità all’edificio), l’utilizzo di fibre rinforzate per saldare le crepe nelle murature della parrocchiale, la sistemazione delle puntellature in legno già esistenti al di sotto del tetto. L’inserimento del restyling della chiesa nel piano triennale delle opere pubbliche è stato approvato dal consiglio con il voto contrario della minoranza “Progetto Santo Stefano”. Fonte: Il Cittadino

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