«Non lasciatevi distrarre, non lasciatevi tentare da altro: è l’agricoltura che custodisce le chiavi del futuro. È il lavoro della terra che offre un’ipotesi di futuro». Il presidente di Coldiretti di Milano e Lodi Carlo Franciosi parla così al temine della Santa Messa celebrata in occasione della festa provinciale del Ringraziamento e guarda dritto in faccia il futuro. Si rivolge ai giovani, ai cui occhi la campagna spesso pare qualcosa che appartiene al passato, da cui staccarsi, cercando altre fortune e altre strade.«Il vostro futuro - li esorta - deve essere l’agricoltura. E anche se questo è stato un anno di grande difficoltà, per tutti i settori e anche per il nostro, comunque, siamo qui a offrire all’altare i doni della terra e i frutti del nostro lavoro». Parole impegnative, quelle del presidente Franciosi, che rimbombano nella navata dell’abbazia di Abbadia Cerreto, dove il vescovo di Lodi monsignor Giuseppe Merisi ha appena concluso la Messa per la festa del Ringraziamento.Che l’agricoltura sia una questione di grande concretezza, di grande importanza è evidente da mille piccoli indizi che bucano la nebbiosa domenica mattina della festa e che rimandano alla sincerità del lavoro dei campi: le macchine agricole, le mani callose dei contadini, un’antica sgranatrice manuale, la folla che riempie l’abbazia, i doni offerti all’altare.Le parole di monsignor Merisi che recita il salmo 65 (“Tu visiti la terra e la disseti, la ricolmi delle sue ricchezze. Il fiume di Dio è gonfio di acque; tu fai crescere il frumento per gli uomini. Così prepari la terra: ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle, la bagni con le piogge e benedici i suoi germogli. Coroni l’anno con i tuoi benefici, al tuo passaggio stilla l’abbondanza”) sono un segno chiaro di come, nella diocesi, l’agricoltura, il lavoro dell’uomo e i frutti della terra siano sempre vicini, sempre legati. «Il lavoro agricolo - sottolinea il vescovo - sancisce il legame forte tra l’uomo e la terra, e i frutti della terra sono testimonianza dell’amore di Dio».Anche l’amministrazione comunale di Abbadia, rappresentata nella circostanza dal sindaco Adriano Cucchi, ha voluto rendere omaggio al nuovo anno agricolo e a quello, seppur difficile, che si è appena concluso: «L’agricoltura è parte integrante del nostro territorio, della nostra economia e della nostra storia. Per questo dobbiamo essere grati e consapevoli di quello che ci è stato donato».Fonte: Il Cittadino
martedì 17 novembre 2009
Abbadia Cerreto - «Nella nostra terra le chiavi del futuro» - Tradizionale raduno degli operatori del settore alla presenza di autorità e vescovo nel suggestivo scenario di Abbadia Cerreto. Dal mondo agricolo un messaggio di speranza contro la crisi.
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