martedì 10 novembre 2009

Bertonico - «Giù le mani dal ponte di Bertonico» - L’ex ministro rivendica il merito di aver sbloccato la pratica e aggiunge: «I politici chiedano scusa al territorio per i ritardi». Di Pietro nella Bassa inaugura simbolicamente il manufatto.


«Nessuno metta il cappello su questa storia, per la quale tutti quanti noi politici dovremmo prima di tutto chiedere scusa alla gente del Lodigiano e del Cremonese». A 15 anni di distanza esatti dal crollo del ponte, caduto il 9 novembre 1994, ieri mattina l’onorevole Antonio Di Pietro ha tenuto una prima simbolica, e provocatoria, inaugurazione del nuovo manufatto che finalmente sta per essere concluso. Il leader dell’Italia dei valori è stato accompagnato sulle due sponde, prima a Montodine e quindi a Bertonico, dal coordinatore regionale dell’Italia dei valori, l’onorevole Sergio Piffari, e dai coordinatori provinciali di Lodi e Cremona, Gianni Pera e Giacomo Guerrini. L’ex ministro non ha usato toni trionfalistici né è venuto a rivendicare meriti per la chiusura dell’opera, anche se fu proprio lui, da ministro alle Infrastrutture, a sbloccare tre anni fa esatti, il 9 novembre 2006, i 19 milioni di euro necessari alla ripresa e quindi alla chiusura del cantiere, allora fermo in pratica da quattro anni.«Tutti i politici dovrebbero chiedere scusa per i ritardi con cui si è data risposta a un territorio che aveva bisogno di questa opera - ha continuato Di Pietro -. Io sono qui soltanto per ricordare che se quest’opera arriva oggi alla fine è stato anche per il lavoro nostro. Dopo che ho sbloccato i fondi per il passante di Mestre, Berlusconi è andato a tagliare il nastro dicendo che il sottoscritto non aveva fatto niente. Ecco, qui non voglio che capiti la stessa cosa».Anzi, nessuno proprio dovrebbe reclamare la paternità delle opere pubbliche, e sulle infrastrutture Di Pietro invoca ancora dialogo e collaborazione con la maggioranza al governo di centrodestra.«Sulle opere pubbliche non bisogna mettere cappelli di tipo politico, perché le opere servono a tutti - ha detto l’ex ministro -. Noi siamo disposti alla collaborazione e indichiamo anche una linea da seguire. Le risorse a disposizione sono poche e allora si scelgano delle priorità. Per noi sono le opere già iniziate e ancora non concluse, proprio come fu il ponte di Bertonico, e i grandi nodi di traffico alle porte delle città».La manifestazione si è svolta senza problemi, con la delegazione di politici accolta e accompagnata da un drappello di simpatizzanti dell’Italia dei valori. Delle polemiche dei giorni precedenti non c’è stata traccia, anche se Di Pietro non ha perso l’occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. «Abbiamo fatto una legge per mantenere a livello locale una parte dei proventi delle grandi opere, i pedaggi sulle nuove vie a pagamento, ma il centrodestra, e con esso la Lega nord, ha votato per cancellarlo».E infine, a chi gli chiedeva se tornerà nel Lodigiano per l’inaugurazione ufficiale, ha commentato sorridendo: «Credo proprio che non sarò invitato».Fonte: Il Cittadino

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