Su tutto il territorio cresce la “fame” di energia. Nel corso del 2008, le famiglie lodigiane ne hanno utilizzato il 3,7 per cento in più rispetto all’anno precedente, solo a Milano (5,3 per cento) e Brescia (6,3 per cento) la crescita percentuale è stata maggiore. Un risultato che ha posizionato i lodigiani al dodicesimo posto della classifica nazionale, in termini assoluti le famiglie hanno consumato 237,9 gigawattorari.In provincia l’utilizzo di energia elettrica è salito dell’1,6 per cento, raggiungendo quota 1.104,3 gigawattorari, il Lodigiano si è così piazzato al decimo posto in Lombardia e all’81esimo in Italia. I dati sono stati elaborati da Terna, la società che si occupa della trasmissione e del dispacciamento, ma anche delle statistiche sull’energia elettrica a livello nazionale. A trainare i consumi è stato soprattutto il settore terziario, le imprese di servizi hanno utilizzato 327,2 gigawattorari, il 7 per cento in più del 2007; i servizi assorbono quasi il 30 per cento dell’energia complessivamente utilizzata sul territorio.Anche per il comparto agricolo i numeri sono in salita, il consumo di energia ha registrato il +1,7 per cento, per un totale di 48, 6 gigawattorari. I tabulati, però, rilevano una contrazione nel settore industriale, dove dai 503,9 gigawattorari utilizzati nel 2007 si è passati ai 490,6 gigawattorari del 2008. In Lombardia l’utilizzo di energia elettrica ha raggiunto i 67.070 GigaWattorari, con una crescita dello 0,26 per cento sull’anno precedente, il terzo miglior risultato dopo la Sardegna (+1,18 per cento) e Puglia (+0,68 per cento). Terna è attualmente impegnata nella realizzazione di opere di ammodernamento degli elettrodotti. L’attività sul territorio è ormai basata sulla concertazione con Regione ed enti locali, ma anche sulla Vas, la Valutazione ambientale strategica che la società ha applicato per prima in Italia. Finora sono stati firmati accordi con quasi tutte le regioni italiane, compresa la Lombardia. Nella provincia di Lodi, è prevista la costruzione di un nuovo elettrodotto a 380 kilowatt tra la le stazioni di La Casella e Caorso per ridurre il rischio di congestioni sulla rete, che attualmente rendono particolarmente critico l’esercizio in sicurezza dei collegamenti ad altissima tensione “La Casella-San Rocco” e “Caorso-San Rocco”. «Questo intervento - fanno sapere dalla società - consentirà di evitare le limitazioni alla generazione delle centrali collegate alla rete ad altissima tensione dell’area Nord del Paese e renderà disponibile energia elettrica a basso costo per l’alimentazione delle utenze».Fonte: Il Cittadino
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