La primavera 2010 potrebbe essere la prima nel...bosco di San Giuliano, il “Bosco in città” di Zivido che si sta tracciando negli ottantamila metri quadrati compresi fra via Brigate Partigiane, la via Emilia e via Gorky. Genia conferma che già al termine dell’inverno l’ingresso sud della città potrebbe presentare un biglietto da visita molto diverso da oggi: una “foresta” in crescita. Non un parco, ma un bosco aperto al pubblico e percorribile, secondo l’impostazione sempre data al progetto.Nonostante l’apparenza di cantiere, si è oltre il sessanta per cento delle piantumazioni, mentre le strutture che serviranno ad inoltrarsi nella macchia (percorsi ciclopedonali su tutti) risultano già concluse. L’obiettivo 2010 è quindi alla portata. «L’innesto delle specie arboree è completo al sessanta per cento - conferma il responsabile del progetto Giuseppe Maccagnano -, mentre le lavorazioni del lago, dei percorsi ciclo-pedonali, delle piazzole di sosta e dei ponti, in altri termini della parte non boschiva, sono già ultimate».Il nascente bosco urbano di Zivido, esteso esattamente su 8,2 ettari di cui più di sei occupati da solo bosco, rappresenta un inserimento urbanistico ed ecologico ancora piuttosto sporadico nel Sudmilano.Interessante anche la sua collocazione lungo il collegamento stradale principale, la via Emilia, e non in un contesto decentrato. Secondo il progettista di Genia «le uniche due esperienze che ricordano quanto si sta portando avanti a San Giuliano sono il Bosco in Città di Milano Nord e il Tre Palle di San Donato».Insomma, non sarà né “giardino pubblico”, nel senso tradizionale, né “prato alberato”, come troppi pioppeti della Bassa che sanno molto di artificiale, né bosco originario sopravvissuto tipo parco locale dell’Addetta.Saranno avviati due ecosistemi: il bosco e la zona umida. La scelta delle specie arboree è stata fatta prendendo come riferimento l’associazione forestale naturale caratteristica della pianura Padana, il querco-carpineto, che risultava più adatta a superare le avversità climatiche, le infestazioni parassitarie e gli stress ambientali. All’interno dell’area verrà creata una minima indispensabile rete di sentieri, caratterizzati dall’avere un fondo naturale, senza l’impiego di asfalto e cemento.Fonte: Il Cittadino
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