Il consiglio comunale ha approvato in via definitiva il piano di recupero di cascina San Geminiano. Si chiude così una delle vicende più controverse gestite dalla passata amministrazione, vicenda che influì direttamente sulla crisi di maggioranza che portò al commissariamento del comune. La nuova amministrazione guidata da Sergio Rancati aveva colto in eredità un piano di recupero che il Tar, su ricorso della proprietà di una vicina azienda agricola, aveva bocciato. Di fatto, quindi, ci si trovava in una situazione di stallo, con l’intervento edificatorio per una settantina di abitazioni già iniziato, ma fermo. Azzerata completamente la procedura, tutto è ripartito dopo le elezioni di giugno e già a settembre il nuovo piano di recupero fu adottato dal nuovo consiglio comunale. Quattro sono state le osservazioni presentate da privati. La settimana scorsa l’assemblea cittadina ha approvato in via definitiva il piano. «Abbiamo tutelato i legittimi interessi di tutti i soggetti coinvolti, i vicini proprietari di aziende agricole e gli operatori privati che hanno investito nella ristrutturazione dell’immobile - commenta il sindaco Sergio Rancati -. Ora si chiude una fase, si è sanata la situazione secondo le indicazioni del Tar e nelle prossime settimane, espletate le procedure, l’intervento edificatorio potrà ripartire».Il nuovo piano di recupero rimane nel pieno rispetto del piano regolatore vigente e non in variante. Inoltre, l’agglomerato resterà segnato sui documenti urbanistici come case sparse e non come centro abitato. Questa decisione tutela l’attività delle vicine aziende agricole e le eventuali espansioni future, motivo che fu alla base del ricorso al Tar di un anno fa. Come centro abitato, le distanze di rispetto delle attività agricole, pur preesistenti, sarebbero dovute essere maggiori di quanto non siano in presenza di case sparse. Inoltre, il nuovo piano adottato mantiene le volumetrie del precedente, che sono state accuratamente valutate sulla base dell’edificio preesistente abbattuto. La nuova costruzione riprenderà negli aspetti architettonici di massima la tipica cascina lombarda. Lo smaltimento delle acque nere avverrà non in fossa biologica, come era previsto dal vecchio piano di recupero, ma con allacciamento in fognatura tramite un collegamento oltre il canale Lisone fino al collettore cittadino. I privati, infine, si faranno carico della riqualificazione della strada provinciale 205 per Marudo, versando anche una polizza fideiussoria da 350 mila euro: la carreggiata sarà allargata fino a nove metri, con una nuova ciclabile e innesti in sicurezza per i siti delle aziende agricole. In accoglimento parziale di un’osservazione di un privato confinante, il comune nominerà un proprio esperto per valutare le eventuali variazioni dei carichi dei regimi idraulici della roggia Pestegalla dopo i lavori.Fonte: Il Cittadino
giovedì 4 marzo 2010
Caselle Lurani - San Geminiano, via al piano di recupero - Si chiude la vicenda che portò alla crisi della passata maggioranza e al commissariamento del municipio - Nell’ex cascina s’inizierà a costruire nelle prossime settimane
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