venerdì 5 marzo 2010

Melegnano - Due milioni dal Pirellone per il Lambro - Il primo intervento riguarderà però il rafforzamento degli argini. Intanto il Pdl accusa il Pd di «spudorata speculazione» - L’assessore Boni annuncia la bonifica dopo il disastro ambientale

«Disastro ambientale del Lambro, siamo pronti a stanziare 2 milioni di euro per Melegnano». 

L’ha detto l’assessore regionale al territorio Davide Boni, che ieri mattina ha fatto tappa in città per partecipare ad una manifestazione in vista delle elezioni regionali di fine marzo, nelle quali si candiderà tra le file della Lega nord. «Sinora la regione Lombardia ha stanziato 20 milioni di euro per far fronte al disastro ambientale del fiume Lambro - ha chiarito Boni -. L’ingente somma sarà ovviamente spalmata tra i comuni attraversati dalla marea nera di petrolio ed idrocarburi, che attorno alle 4 di martedì 23 febbraio sono fuoriusciti da una raffineria del Monzese».E tra questi comuni c’è anche Melegnano che del resto, dal quartiere Montorfano al Giardino passando per il centro città, è in gran parte attraversata dal Lambro. «Di questi 20 milioni, quindi - ha proseguito l’assessore regionale -, la nostra intenzione è di destinarne almeno un paio a Melegnano, che d’altra parte è stato uno tra i comuni più duramente colpiti dal disastro del Lambro».In città la marea nera è arrivata attorno alle 13.30 del 23 febbraio, mentre poco dopo sono state abbassate le quattro paratie all’altezza del fiume in pieno centro storico. «Siamo stati quindi noi - ha ripetuto il sindaco Vito Bellomo a più riprese - i primi nel territorio a dover fare i conti con la grande onda di idrocarburi». Tempo un paio d’ore, infatti, e il centro storico si è ritrovato invaso da migliaia di litri di petrolio. «Così facendo - ha ripreso Bellomo -, abbiamo consentito agli altri comuni del Sudmilano e del Lodigiano di approntare le barriere mobili». E Melegnano è stato anche il primo comune del Sudmilano a mettere in acqua una serie di pompe idrovore per aspirare gli idrocarburi nauseabondi. «La stima dei danni non è ancora stabilita in via definitiva - ha affermato ieri Boni -. Ma è pur vero che, se in superficie la melma nera è scomparsa, in profondità ha lasciato i fondali incatramati». Ecco perchè, è il timore di Wwf e Legambiente, il dramma avrà gravi ripercussioni sulla flora e la fauna presenti nel grande fiume. «Per adesso intanto - ha concluso l’assessore regionale -, in stretta collaborazione con l’Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po, ndr), è stato avviato il rafforzamento degli argini del Lambro in centro città. Dopo lo stanziamento dei fondi, infine, l’obiettivo è di procedere con la bonifica vera e propria». Soddisfatti Bellomo e il suo vice Enrico Lupini: «Ringraziamo la Regione per la disponibilità dimostrata al nostro comune - hanno ribadito -, che è certamente tra i più colpiti dal disastro del Lambro. Fermo restando che i danni non sono stati ancora quantificati nel loro esatto ammontare».Ma ci sono novità anche sul depuratore di San Rocco nel Monzese che, parzialmente bloccato dopo la tragedia, dovrebbe tornare a pieno regime tra una quindicina di giorni. Sul disastro del Lambro, intanto, è scoppiata pure la polemica politica. «Abbiamo appreso le dichiarazioni del Pd, secondo cui sarebbe stato un errore aprire le dighe a Melegnano - si legge in una nota del Pdl cittadino -. Si tratta della solita sterile e spudorata speculazione per strumentalizzare a soli fini politici un disastro di notevole portata».Fonte: Il Cittadino

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