Rocca Brivio guarda al futuro con un piano di riqualificazione che si aggira intorno agli 11 milioni di euro che, suddiviso in lotti, dovrebbe trovare piena attuazione nei prossimi dieci anni. Le ambiziose prospettive, dopo l’adozione del documento che risale agli anni scorsi, attendono di essere licenziate dal consiglio comunale, convocato per settimana prossima. Ma a questo punto le maggiori perplessità, tenendo conto dell’attuale recessione economica, e non solo, riguardano soprattutto la solidità dei finanziamenti. Se i primi 2 milioni di euro dovrebbe investirli nei prossimi due anni la società Tasm (Tutela ambientale Sudmilanese), con la realizzazione del parcheggio e il recupero dei sottotetti, in base alla convenzione stretta con il comune gli investimenti successivi se li dovrebbe accollare la società Rocca Brivio Srl, che è partecipata al 51 per cento da Tasm, oltre che dai comuni di San Giuliano e Melegnano, con una quota in gestione al sodalizio culturale. Ma anche su questo versante, guardando alle opere previste nel breve termine, c’è il rischio di drastici cambi di rotta. A decidere se portare avanti queste strategie, saranno infatti a questo punto i nuovi vertici che subentreranno in Tasm dopo l’arresto dell’ex presidente Tiziano Butturini, il quale aveva creduto fortemente nell’alleanza da lui siglata per assicurare la riqualificazione del patrimonio storico sangiulianese. Del resto, se in un primo tempo la società per la depurazione delle acque (partecipata dalla Provincia di Milano e da una cordata di comuni), aveva intenzione di recuperare i solai per insediarvi i propri uffici, successivamente il piano è sfumato, pertanto potrebbe essere calato l’interesse di concentrare cospicue risorse in una scommessa che non avrebbe più un’utilità diretta per l’investitore. Nel frattempo, la realizzazione del parcheggio, per cui il Parco Sud ha autorizzato in via temporanea l’utilizzo dell’area verde in prossimità dell’ingresso del maniero, già di fatto adibita a tale funzione, ha collezionato i permessi necessari per andare in porto. Si tratterebbe di un prato “armato”, ovvero con una struttura che darebbe maggior consistenza al terreno, senza però alcun manufatto di carattere permanente. Passando al secondo lotto, in cui la società Rocca Brivio dovrà trovare finanziatori e sponsor, viene annoverato il recupero del palazzo e della cappella: una partita che nelle ipotesi indicate nei prospetti dovrebbe concludersi entro il 2013. Mentre nei due anni successivi è stato pianificato un intervento pari a quasi 2 milioni e mezzo di euro riguardo la realizzazione di una sala convegni e di una zona adibita alla ristorazione. Le idee insomma ci sono. Ma al momento il rilancio del fiore all’occhiello del territorio di San Giuliano non ha dalla sua parte la solidità economica necessaria a garantire il massiccio intervento di riqualificazione previsto sulla carta.
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