martedì 1 giugno 2010

San Colombano - È vietato portare il burqa sulle colline - Il provvedimento applicato nelle aree e all’interno di istituzioni pubbliche, come giardini e scuole - Ordinanza contro il velo integrale: «Rende difficile l’identificazione»

San Colombano vieta il burqa: con l’ordinanza numero 40 del 26 maggio firmata dal sindaco Gigi Panigada, il comune banino impedisce di circolare nel proprio territorio «con il volto integralmente coperto con qualsivoglia copricapo o velo tale da impedire ogni possibilità di riconoscimento». Nelle motivazioni formali addotte come introduzione dell’ordinanza si spiega che il provvedimento è assunto perché «nelle aree pubbliche e aperte al pubblico, soprattutto nei pressi e all’interno di edifici che ospitano istituzioni pubbliche, nonché di asili, scuole e giardini, frequentati prevalentemente da soggetti minori di età, occorre prevenire situazioni di disagio assicurando l’immediata riconoscibilità delle persone, al fine di favorire l’eventuale identificazione da parte delle forze dell’ordine» e perché «sussistono esigenze di integrazione ed inclusione sociale rispetto alle quali l’utilizzo del velo che copre il volto può rappresentare un ostacolo, una fonte di isolamento delle persone, di emarginazione e , in ultima analisi, di degrado sociale». L’ordinanza, tra le primissime nel Lodigiano e nel Sudmilano, ricalca quella di altri comuni del Nord Italia ed è di chiara impronta leghista. A San Colombano, l’ispiratore del provvedimento è stato l’assessore alla sicurezza Marco Quintini. «In San Colombano non abbiamo un vero e proprio problema di questo tipo, anche se alcuni anni fa era segnalata la presenza di una donna di origine musulmana che circolava completamente velata - spiega l’assessore -. Tuttavia riteniamo che non si debba sottovalutare la questione e preferiamo prevenire situazioni di questo tipo. C’è un problema di sicurezza per cui l’identificazione deve essere sempre possibile, senza considerare che non so fino a che punto sia volontario per le donne musulmane portare il velo integrale». Nella sua formulazione letterale il divieto si applica «in tutto il territorio comunale, nelle aree pubbliche e aperte al pubblico poste nelle vicinanze delle scuole, asili, giardini, uffici pubblici e all’interno degli stabili che sono sede di dette istituzioni» ed è riferito nello specifico a ogni tipo di «abbigliamento che renda difficoltosa l’immediata riconoscibilità della persona, e che potrebbe suscitare disorientamento e una situazione di insicurezza e disagio,con chiaro potenziale pregiudizio della tranquillità e pacifica convivenza». Sono esclusi dall’applicazione dell’ordinanza i casi particolari come l’obbligo del casco per chi conduce i ciclomotori o le manifestazioni tradizionali o quelle autorizzate, come il Carnevale. La violazione del provvedimento comporta una multa di 200 euro. Fonte: Il Cittadino

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