martedì 10 agosto 2010

San Donato - Al Policlinico il mercato del caro estinto - Il caso in un video di “Sos racket”: sotto accusa i dipendenti di una società esterna che ha in appalto la camera mortuaria - I parenti indirizzati verso agenzie di pompe funebri “amiche”

Un vero e proprio mercato del defunto, alimentato da mance sostanziose girate da imprese di onoranze funebri a infermieri compiacenti. È quanto emerso in un’incredibile indagine condotta dai volontari dall’associazione “Sos racket e usura” che, con telecamere nascoste, hanno smascherato la truffa ai danni di parenti che hanno perso il loro caro. La prova in due video shock, che incastrano i camici bianchi di una società esterna che ha in gestione il servizio di camera mortuaria presso il Policlinico di San Donato e i colleghi dell’ospedale di Rozzano. Loro “suggerivano” alcune pompe funebri facendole passare come convenzionate con il comune di Milano e gli altri della zona, e all’occorrenza addirittura accompagnavano fino all’impresa i parenti. Nel mirino però ci sarebbero anche altri ospedali del Sudmilano, con imprese ritenutesi danneggiate pronte a testimoniare. «Non succede solo nell’ospedale Humanitas di Rozzano e a quello di San Donato - spiega Frediano Manzi, presidente di “Sos racket” -, ma è un fenomeno assai diffuso. Si spacciano per gli addetti al servizio mortuario comunale e poi propongono i propri servizi di onoranze funebri al doppio del prezzo. Abbiamo infatti ricevuto moltissime segnalazioni in merito. Ci sono tre o quattro altri ospedali, che non ritarderemo a denunciare». Lo squallido commercio dei morti, dunque continua nonostante nell’ottobre del 2008 la procura di Milano abbia arrestato 41 persone. «Gli avvoltoi in camice bianco - scrivono i “segugi” dell’associazione - vendono i morti al cartello di imprese di pompe funebri, approfittando della condizione psicologica devastata di chi ha perso un caro, di chi in un momento così difficile è facile preda di questi infermieri senza scrupoli. Siamo certi che quello da noi documentato è soltanto la punta di un iceberg e quindi confidiamo sulla cittadinanza a vigilare e prontamente segnalarci ogni eventuale abuso avvenga all’interno degli ospedali». Nel video girato a San Donato, visibile su “You tube”, per esempio lo stesso Manzi si è recato alla camera mortuaria dell’ospedale chiedendo all’infermiere incontrato di suggerirgli un’impresa. Per tutta risposta l’uomo ne propone due, «convenzionate con il comune di San San Donato, Milano, Peschiera e quelli della zona» (il che ovviamente non è vero). Anche se spiega, più volte, che i parenti sono «comunque liberi di scegliere qualsiasi impresa funebre». A questo punto l’infermiere arriva ad accompagnare il presidente di “Sos Racket, che si finge amico di una persona che sta morendo e che vive a Varese, fino a una delle due onoranze funebri indicate. Qui viene accolto da un signore, che gli precisa che il servizio non è convenzionato, bensì dato in appalto. La direzione sanitaria del Policlinico di San Donato ha immediatamente avviato un’indagine interna.Precisando che la camera mortuaria dell’ospedale è affidata a una società esterna alla quale i fatti sono stati contestati. Per contratto è infatti vietato fare «propaganda o commercio di qualsiasi natura, nonché di attivare qualsiasi forma di pressione verso i dolenti e/o il personale dell’ospedale, dall’indagine in corso emerge un’inadempienza contrattuale e il mancato rispetto dell’istruzione operativa emessa dall’ospedale relativa alla gestione della camera mortuaria da parte della società esterna stessa». Fonte: Il Cittadino

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