Ferragosto regala il più curioso dei risultati nella storia di Recsando, la rete Internet cittadina che nel corso degli anni ha permesso alla città la possibilità di dire la sua, utilizzando la rete, su almeno una trentina di diversi argomenti di attualità. I sandonatesi si sono divisi esattamente a metà sulla domanda online «è giusto intitolare all’Eni, chiamare cioè “parco Eni”, l’area del centro sportivo e del verde di via Caviaga, anche se adesso la proprietà è passata direttamente in mani comunali?». Il 50 per cento si è schierato per il sì e il 50 dice invece che bisogna voltare pagina, immaginando qualche soluzione diversa di intitolazione per lo spazio che comunque resta conosciuto nella memoria locale come il “parco Snam”. dunque il verdetto si è risolto in un salomonico pareggio.Alla data del 15 agosto i due partiti avevano raggiunto il punto di esatto pareggio: metà per il “sì” e metà per il “no”. Un risultato che può alimentare interpretazioni anche di tipo “sociologico”: segno che la memoria dell’Eni factotum comincia ad appartenere al passato, oppure esatto contrario, che quella memoria resta, anzi si vuole rilanciare con ulteriori investimenti del colosso energetico sulla città? La risposta potrebbe arrivare solo spostando l’ago della bilancia. L’idea di lanciare un test online sul nuovo nome da attribuire al parco di via Caviaga si è materializzata dopo la lettura del primo Pgt sandonatese, la bozza di Piano di governo del territorio. Durante gli incontri di presentazione del Piano è emersa infatti la possibilità che lo storico polmone verde della zona Metanopoli porti il nome di chi l’ha voluto tanti anni fa, la creatura di Mattei che però oggi non gestisce più in prima persona strutture sportive e patrimonio arboreo. Ai cittadini sandonatesi spetta dunque l’ardua sentenza: per ora, si può assistere al curioso spettacolo di un equilibrio assoluto.Fonte: Il Cittadino
Nessun commento:
Posta un commento