Cantieri e tribunali avvicinano la nascita della nuova tangenziale di Codogno. Mentre gli uffici della Provincia annunciano di essere pronti ad avviare i lavori per la variante sulla 234 nel giro di un paio di settimane, la “benedizione” giudiziaria è arrivata dal Tribunale amministrativo regionale, che mercoledì ha respinto il secondo ricorso sull’assegnazione dell’appalto presentatogli dall’associazione temporanea di imprese formata dalla Colombo Severo, dalla Lge di Lodi, dalla Cesari di San Colombano, dalla fratelli Palladi e dalla Camanini srl.Già in passato le imprese aveva presentato una prima richiesta di sospensiva al Tar, contestando la corretta composizione della commissione d’aggiudicazione di appalto per la presenza al suo interno di due membri “privi di ruolo tecnico”, quali l’attuale vice segretario della Provincia, Francesco Rindone, e Laura Cassi. Il Tar, però, aveva respinto il ricorso: e medesima decisione aveva preso nella scorsa primavera il Consiglio di Stato, raddoppiando di fatto i “verdetti cautelari” a favore della legittimità dell’iter di aggiudicazione. In piedi, così, era rimasto solamente un secondo ricorso presentato al Tar, integrato da motivazioni aggiunte: ma anche questa volta il Tribunale amministrativo ha detto “no”, attraverso un dispositivo che, come spiega il legale della Provincia, Giuseppe Giannì, «in parte lo rigetta e in parte lo considera improcedibile. Per le ragioni bisognerà attendere le motivazioni della sentenza - prosegue Giannì plaudendo la celerità con la quale hanno operato i giudici -, ma crediamo che da un lato ritengano infondate le rimostranze del ricorso, e che dall’altro giudichino privo di interesse impugnare il verdetto, visto che le imprese non sono nemmeno arrivate seconde, ma terze, nella gara d’appalto». Un appalto da 14,6 milioni di euro, aggiudicato con ribasso del 27 per cento alla bergamasca Fabini Dalmine, che a breve avvierà i motori delle ruspe chiamate a completare entro 805 giorni i 7 chilometri del tracciato che dalla rotatoria tra Maleo e Cavacurta arriverà allo svincolo di Casale sulla via Emilia, in zona Mondial. «Il verdetto del Tar non mi stupisce - chiosa il presidente della Provincia, Pietro Foroni -: ero molto tranquillo dopo i primi verdetti cautelari, nei quali era emerso come fosse stato fatto tutto accuratamente e in piena legittimità».Fonte: Il Cittadino
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