martedì 5 ottobre 2010

San Donato - Trovata la lana di roccia in municipio - Il materiale, considerato potenzialmente pericoloso per la salute e utilizzato negli anni Settanta, deve essere eliminato - Quantità significative dell’isolante spuntano dai controsoffitti

Dal controsoffitto del palazzo comunale di San Donato spunta lana di roccia, isolante che è meglio far sparire dai luoghi pubblici e frequentati. Nel corso dell’intervento per il cablaggio dell’edificio di via Battisti, eseguito alcune settimane fa, gli operai al lavoro per il servizio informatico si sono accorti che diverse zone del comune presentano quantità significative di cosiddetta lana di roccia, più tecnicamente silicato a trama fine, usate come isolante fra il tetto e gli ambienti interni. Un’eredità dei sistemi costruttivi che si usavano quando San Donato decise di dotarsi di un municipio nuovo: il che accadde più di venticinque anni fa, fra il 1975 e il 1984. Il primo lotto del palazzo comunale oggi visibile fu completato attorno alla metà degli anni Settanta, mentre nell’84 la struttura assunse l’assetto attuale con l’aggiunta degli uffici verso via Battisti e dell’aula consiliare. Un altro tempo e un’altra sensibilità ambientale, che oggi riaffiorano ponendo l’interrogativo dello smaltimento. Per quanto le valutazioni siano controverse e la tossicità del materiale in oggetto comunque bassa, è abbastanza unanime la valutazione del silicato o alluminato di roccia come agente dannoso per la salute. Alla rottura delle intercapedini - come nel caso di un controsoffitto - la dispersione nell’ambiente può provocare fenomeni di irritazione superficiale e disturbi respiratori, mentre l’eventuale portata cancerogena dell’agente è oggetto di valutazioni divergenti. In ogni caso, il municipio di San Donato, che nelle parti “nuove” ha pur sempre sulle spalle due decenni e mezzo, e in quelle vecchie più di trenta, non può permanere in questa situazione. La lana di roccia, isolante acustico e termico un tempo diffusissimo e in parte ancora oggi, verrà portato via secondo un programma che prevede diversi lotti. Una certa quantità, quella riscontrata nel corpo edilizio anni ottanta. è già stata asportata con un primo stanziamento straordinario. Non si è intervenuti ancora però sulle zone più vecchie, il lotto uno del palazzo municipale realizzato sotto le giunte Squeri a metà anni Settanta: sarà fatto nei prossimi mesi secondo una calendarizzazione stabilita di concerto con l’ufficio tecnico. Il sindaco Mario Dompè tiene a precisare che l’intervento è preventivo e non tampone, come accadrebbe nel caso di dispersione dimostrata: «Lo smaltimento dell’isolante impiegato nei controsoffitti rientra nel programma complessivo di fondi per la sicurezza sul lavoro stanziati a bilancio - assicura Dompè - per un totale di un milione e 160mila euro in quattro anni. Per sgombrare il campo dagli allarmismi, sottolineo nel modo più chiaro che in nessun ambiente comunale ci sono pericoli».Fonte: Il Cittadino

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