sabato 22 gennaio 2011

Maxi cava di Pantigliate, due comuni alla finestra

Il comune di Mediglia e quello di Settala rimangono alla finestra per capire quale sarà la sorte della maxi cava di Pantigliate, che dovrebbe fornire 1 milione e 100mila metri cubi di materiale inerte. Per la ricollocazione dell’ambito territoriale di escavazione compreso nella provincia di Milano, al momento sono pervenute in Regione due richieste inerenti i territori comunali di Pantigliate e Gorgonzola. Dopo il no della Provincia annunciato dall’assessore Fabio Altintonante, la partita è stata riaperta dal Pirellone. Il punto fondamentale è la necessità di reperire ghiaia a basso costo e materiali inerti per costruire le strade. In origine erano state preventivate addirittura 6 o 7 cave dalla Tem (Tangenziale est esterna Milanese) con i numeri che ora si sono dimezzati. Tra queste non avrebbe dovuto figurare la cava di Pantigliate, nonostante il sì del comune espresso il 15 giugno 2010. L’estate scorsa il consiglio comunale pantigliatese aveva discusso la costruzione di una nuova cava sul territorio (“Approvazione convenzione per attività di coltivazione di sostanze di cava di prestito polo estrattivo ATEg35 - località Cassinassa società cave Grondone Srl”). È stato un consiglio comunale rovente, perché dopo l’illustrazione del progetto portato avanti dalla maggioranza, si è aperto un infuocato dibattito e la minoranza ha ribadito la stessa tesi che qualche anno fa ha portato l’amministrazione precedente a rinunciare al progetto. La minoranza ha votato compatta no, ma non è servito perché la maggioranza ha espresso voto favorevole, deliberando e rendendo immediatamente eseguibile la delibera. I numeri, secondo il gruppo locale della Lega, sono di una certa consistenza: l’area interessata copre circa un chilometro quadrato (un quarto dell’edificato di Pantigliate), lo scavo arriverà fino a due milioni di metri cubi, con una profondità di escavazione che potrebbe raggiungere i 20/30 metri di profondità dal piano campagna. Il tutto in località cascina Cassinassa, a due passi da Caleppio di Settala, che dovrebbe subire le conseguenze del polo estrattivo. L’amministrazione di Lidia Rozzoni aveva indetto anche un’assemblea pubblica per fare il punto della situazione sull’attuazione dei programmi, alla quale hanno partecipato anche i cittadini di Settala, armati di due striscioni con i quali hanno manifestato il loro totale disaccordo ponendo, durante la serata, molte domande pungenti sulla futura costruzione della cava a Pantigliate. E il braccio di ferro tra le due amministrazioni è continuato con il sindaco di Settala Enrico Sozzi che ha definito «pasticciona» la giunta del comune vicino. Fonte: Il Cittadino

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