Un’organizzazione internazionale dedita al traffico di droga e alla truffa, ma che non disdegnava di pianificare rapine per reperire i soldi necessari all’acquisto di stupefacenti direttamente dal cartello di Medellin, nel paradiso colombiano del narcotraffico. A tenere le fila di questo giro d’affari milionario un gruppo di persone residenti nella provincia di Milano, che si servivano di collaboratori residenti a San Donato (dove è stato eseguito un arresto), Segrate (due arresti) e Sant’Angelo Lodigiano (un arresto). Alla fine, nell’ambito dell’operazione “Shut up”, che ha visto in azione il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Milano con la collaborazione anche delle forze dell’ordine estere, sono state eseguite nella notte tra martedì e mercoledì 41 ordinanze di custodia cautelare in carcere. L’operazione “Shut Up”, che si è sviluppata anche attraverso la cooperazione internazionale con le autorità giudiziarie e le polizie di Croazia, Belgio e Spagna, ha complessivamente portato alla denuncia di 70 persone, mentre altre 18 persone sono state arrestate in flagranza nel corso dei vari interventi. In manette anche quello che viene definito un “contatto” di spicco dell’associazione a delinquere, cioè un sandonatese che - secondo le accuse - sarebbe un collaboratore diretto dei capi dell’associazione a delinquere: aveva compiti da basista, di reperimento dei materiali e di riscossione dei pagamenti. Minori invece i ruoli degli altri tre sudmilanesi arrestati. Durante le indagini sono stati sequestrati 70 chili di cocaina e 10 chili e mezzo di eroina. Sono stati posti i sigilli a una villa, nel cui giardino svetta una statua della libertà, oltre a due appartamenti dove sono stati ritrovati una mitraglietta da guerra e due pistole. È stato ricostruito un giro d’affari da 3 milioni di euro attorno al traffico di eroina e cocaina messo in atto dall’organizzazione smantellata nella notte tra martedì e mercoledì dagli uomini della Guardia di finanza di Milano. Le indagini, coordinate dal pm Marcello Musso, hanno messo in evidenza gli “appoggi” di soggetti contigui alla ‘Ndrangheta, rispettivamente alle ‘ndrine Mancuso di Limbadi e Bruzzaniti-Palamari di Africo. Peculiare il metodo di acquisto della droga: è stato accertato un trasferimento di oltre tre milioni di euro per il tramite della rete Hawala-hundi (sistema informale di trasferimento di valori basato sulle prestazioni e sull’onore di una vasta rete di mediatori sparsi nel mondo) in favore dei fornitori sudamericani. Tra i soggetti arrestati ci sono anche due volontari del gruppo “City Angels’’ che all’epoca dei fatti operavano all’interno del carcere di San Vittore per fornire assistenza ai detenuti, ma in realtà si prestavano a veicolare all’esterno della struttura carceraria le istruzioni operative dei trafficanti detenuti in carcere. Fonte: Il Cittadino
giovedì 20 gennaio 2011
San Donato - Traffico di droga, una raffica di arresti - Attraverso l’operazione “Shut up” la Guardia di finanza ha smantellato un’organizzazione che arrivava fino in Colombia - Finiscono in manette anche un sandonatese e un santangiolino
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