giovedì 13 gennaio 2011

Tangenziale est esterna, aprono i cantieri - L’infrastruttura, che sarà utilizzata ogni giorno da 70.000 automobilisti, si snoderà lungo un tracciato di 32 chilometri - L’opera cambierà l’immagine del Sudmilano e dell’alto Lodigiano

L’inizio dei lavori è imminente, i cantieri saranno aperti nel primo semestre di quest’anno. L’opera cambierà radicalmente volto al Sudmilano e all’alto Lodigiano. In meglio, secondo alcuni. In peggio secondo altri. Il presidente dalla Provincia di Milano, Guido Podetà, ne parla in termini entusiastici: «Dopo aver impresso per tutto il 2010 una forte accelerazione alla modernizzazione del territorio investendo, nonostante l’annus horribilis del suo bilancio, risorse nella realizzazione di Brebemi, dei prolungamenti fuori città delle Metropolitane (è imminente l’inaugurazione della fermata di Assago), nell’adeguamento dei quasi 1.000 chilometri di strade gestire dall’Ente e nel potenziamento della rete di piste ciclabili, nel 2011 appena incominciato la Provincia di Milano risulterà, direttamente e attraverso la partecipata Tangenziali esterne di Milano (14,99 %, attraverso Asam spa, 32 % attraverso Serravalle, controllata a sua volta per il 52 % dall’Ente), protagonista della trasposizione dalla carta millimetrata alla realtà di un’altra infrastruttura attesa da mezzo secolo: la Tangenziale esterna est».«L’anno nuovo si profila all’orizzonte - sostiene Podestà - come quello della svolta epocale per questa grande opera da 1,6 miliardi di euro ideata in project-financing (non costerà un euro ai cittadini) per risolvere, con un raddoppio dell’arteria percorsa ogni giorno da 170.000 veicoli, i problemi di congestionamento della Tangenziale est che tanto si ripercuotono negativamente sulla competitività di 350.000 imprese e sulla qualità della vita di tre milioni di residenti nel Milanese e a Milano».«La Provincia di Milano - prosegue il suo presidente - già in questi primi giorni del 2011 sta profondendo, infatti, il massimo impegno per anticipare di qualche mese, in virtù del ruolo di coordinamento dei soggetti pubblici e privati coinvolti recitato alla perfezione nel 2010 sul teatro del via libera a Pedemontana lombarda, l’avvio dei lavori, previsto per la seconda metà dell’anno, necessari per inaugurare nel 2014 la Tangenziale esterna est con ampio vantaggio temporale rispetto a Expo 2015. Quest’obiettivo, condiviso da Tangenziali esterne di Milano, la spa incaricata di progettare, realizzare e gestire la nuova infrastruttura, può essere, d’altra parte, centrato inquadrando l’opera nell’ottica delle infrastrutture anticicliche da ritenere indispensabili per produrre da subito occupazione e ricchezza e per mettere il nostro territorio, in grado di contribuire per il 10% alla formazione dell’intero Pil nazionale, più al riparo da ulteriori crisi economiche globali».L’infrastruttura, che sarà utilizzata ogni giorno da 70.000 automobilisti, si snoderà lungo un tracciato di 32 chilometri, che verrà ufficializzato nel dettaglio a fine gennaio, da Melegnano (Autostrada A1 Milano-Bologna) ad Agrate Brianza (Autostrada A4 Milano-Venezia), attraversando 35 Comuni (21 nel Milanese, 11 nel Lodigiano e tre in Brianza) e tre parchi (Parco del Molgora, Parco Agricolo Sud Milano, Parco Adda Sud). Il percorso della Tangenziale est esterna a nord, da Melzo ad Agrate, si svilupperà per buona parte nel sottosuolo (attraverso gallerie artificiali e trincee profonde), mentre a sud, da Melzo a Melegnano, si estenderà in superficie, con ponti e viadotti (1,6 chilometri), che scavalcheranno il Canale Muzza e il Fiume Lambro nonché con una galleria artificiale a scopo ambientale, in prossimità di una zona residenziale nei Comuni di Dresano e Casalmaiocco. «La Tangenziale esterna est - dichiara il presidente della Provincia di Milano - permetterà di ridurre il livello di saturazione del traffico ormai raggiunto dalle attuali Est, Ovest e Nord, quotidianamente attraversate da oltre 160.000 veicoli. La realizzazione dell’opera, costituita da tre corsie di scorrimento più una corsia di emergenza per senso di marcia, garantirà, inoltre, interconnessioni con l’A4 (Torino-Venezia), la Brebemi e l’A1 (Milano-Bologna) nonché la realizzazione di 38 chilometri di strade connesse e la riqualificazione di 15 chilometri di arterie».Il progetto prevede sei svincoli con caselli (Pessano con Bornago, Gessate, Pozzuolo Martesana, Liscate, Paullo, Vizzolo Predabissi) assicureranno, per di più, ulteriori raccordi con la rete stradale provinciale (SP 13 Monza-Melzo, SP 11 Padana Superiore, SP 103 Cassanese, SP 14 Rivoltana, SP 415 Paullese e SS 9 Emilia) e con la rete metropolitana e suburbana di Milano (Gorgonzola Linea M2, Melzo Linee S5-S6, Paullo Linea M3 e Melegnano Linee S1-S12). Gli ambientalisti storcono il naso e temono il peggio. Anche coloro che sono legati all’identità dell’alto Lodigiano si dichiarano molto preoccupati per lo stravolgimento epocale che potrebbe registrarsi in tutto il territorio: «L’impatto sul territorio della nuova Tangenziale, che sarà dotata di moderni e avanzati sistemi e impianti a tutela della sicurezza della circolazione e dell’eccellenza dei servizi offerti agli utenti, sarà mitigato da sette Progetti speciali di compensazione ambientale, funzionali alla naturalizzazione e alla realizzazione di opere a verde e di percorsi ciclopedonali». «La modernizzazione del nostro territorio deve traguardare l’Expo 2015 - ha dichiarato il presidente Guido Podestà -. Per questa ragione, non ci accontenteremo di raddoppiare l’attuale Ovest. Puntiamo a fare lo stesso pure con la Tangenziale ovest e a chiudere l’anello esistente a sud. Queste infrastrutture, come Pedemontana lombarda e Brebemi, genereranno progresso, posti di lavoro e un innalzamento della qualità della vita. Ecco perché, nell’azione amministrativa svolta, sul fronte delle grandi opere di concerto con il Governo, la Regione Lombardia e la stragrande maggioranza dei Comuni, abbiamo accordato una corsia preferenziale all’adeguamento della rete viaria garantita dalle Tangenziali. La stessa, peraltro, che riconosciamo pure ai prolungamenti all’esterno delle Metropolitane, decisivi per spostare sempre più fuori dal capoluogo i punti di interscambio gomma-ferro».Fonte: Il Cittadino
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