Stranieri da record nel Lodigiano. L’esercito di coloro che non “parlano lodigiano”, infatti, a partire dal 2001 è cresciuto con un’impennata del 330 per cento, la più alta in Lombardia; al secondo posto si piazza Pavia, con il 320 per cento. Nella giornata di oggi sarà presentato il dodicesimo “Rapporto sull’immigrazione straniera in provincia di Milano”, un appuntamento organizzato dall’assessorato alle politiche sociali di palazzo Isimbardi con il contributo dell’Osservatorio regionale per l’integrazione e la multietnicità e la Fondazione Ismu. Nel corso della presentazione saranno illustrati i dati relativi alle presenze regolari e irregolari, alle diverse etnie, alla distribuzione anagrafica, al tasso di scolarizzazione, all’indice di integrazione, alla fede religiosa, all’occupazione degli stranieri: tutte informazioni che permettono di avere un quadro dettagliato degli immigrati che vivono sul territorio. Lo studio ha cercato poi di approfondire il senso di appartenenza nazionale tra i giovani stranieri. Nel Lodigiano si contano 29.200 immigrati, la comunità più numerosa è ancora una volta quella romena, che conta 7.250 persone, seguita a ruota - anche se con un certo distacco - da quella albanese, con 3.450 persone. Al terzo posto, invece, si trovano i marocchini, che hanno formato un gruppo di 3mila unità. Gli egiziani arrivano a quota 2.720 ma il mosaico di nazionalità che hanno trovato casa sul territorio lodigiano non si esaurisce qui: ci sono 1.400 stranieri arrivati dall’Ecuador, 1.350 dall’India e mille dal Perù. Al primo luglio 2010, gli stranieri in Lombardia ammontavano 1,2 milioni, 424mila nella sola provincia di Milano. Nel corso degli ultimi dieci anni la loro presenza nelle diverse province è aumentata del 183 per cento, con una presenza significativa nella metropoli meneghina. Sul sito dell’Osservatorio regionale per l’integrazione e la multietnicità è possibile consultare le analisi elaborate in passato, confrontando i dati delle diverse aree lombarde; è possibile trovare rapporti dettagliati, nel tentativo di capire il fenomeno migratorio e gli aspetti sociali.Fonte: Il Cittadino