Una folla per dire di no all’inceneritore della Elcon: più di 500
persone hanno aderito all’appello del comitato “Casale Respira” per
partecipare alla manifestazione e in seguito al consiglio comunale
aperto che si è tenuto ieri sera all’auditorium della scuola media
Griffini.E la manifestazione è stata subito rallegrata dalla notizia
dell’archiviazione della procedura di Via (Valutazione d’impatto
ambientale) alla Regione Lombardia, ripetuta a più riprese con un
megafono dai responsabili del comitato.
Così, la bara da morto che era
stata preparata per celebrare ed esorcizzare il potenziale funerale di
Casale qualora l’impianto fosse realizzato, in realtà si è trasformato
simbolicamente nell’auspicio che tutti i casalini fanno a proposito del
progetto Elcon.Il concentramento è iniziato alle 20 con una piccola
folla che si è radunata sotto la Torre Pusterla, prima poche persone,
poi decine e decine, tutte radunate in ordine sparso attorno alla bara
riempita di palloncini “No all’inceneritore”. Tanti i ragazzi e le
ragazze con cartelli con slogan contro l’impianto di trattamento rifiuti
e contro l’inceneritore, tante le famiglie, tanti gli amministratori e i
politici locali, diversi i sindaci del territorio presenti con fascia
tricolore.Alle 20,40 circa il corteo è partito proprio preceduto dalla
bara, come un grande funerale ironico: più di 400 le persone in
manifestazione, con l’amministrazione comunale al completo, sindaco
Flavio Parmesani in testa, a marciare fianco a fianco con i ragazzi del
comitato.Il corteo si è svolto lungo piazza del Popolo, per largo Casali
e quindi per viale Cappuccini fino all’intersezione per raggiungere la
scuola media Griffini. Tanti gli slogan urlati dal gruppetto di testa
del corteo, radunato attorno alla bara. Ai molti slogan mutuati dal
palazzetto dello sport sono seguiti quelli rivolti al sindaco Parmesani,
dal più innocuo “Parmesani firma l’ordinanza” fino a “Parmesani,
vattene a Codogno”.Attorno alle 21 il corteo ha raggiunto la scuola
media Griffini dove già una cinquantina di persone erano presenti in
auditorium ad attendere la manifestazione. Il corteo peraltro si è
ingrossato lungo la strada, cosicché, entrata la testa della
manifestazione in auditorium, in pratica la sala non era già più in
grado di accogliere le persone. Dopo l’ingresso di 250 o 300 persone, le
forze dell’ordine hanno sbarrato la strada d’ingresso, pregando chi era
rimasto fuori di non cercare di entrare. In molti se ne sono quindi
andati, altri sono riusciti a raggiungere i giardini della scuola, da
dove hanno potuto seguire almeno parzialmente l’assemblea.A quel punto
il presidente del consiglio comunale Nicola Locatelli ha aperto i lavori
annunciando la scaletta degli interventi e un rigoroso sistema di
accesso al dibattito per il pubblico, ma il consigliere Leopoldo
Cattaneo ha chiesto e ottenuto che potessero parlare per primi i
cittadini.L’intervento iniziale è stato quindi quello del presidente del
comitato Simone Peviani, che non ha risparmiato le critiche al primo
cittadino e all’amministrazione, accusati senza mezzi termini di non
aver fatto nulla contro l’impianto.Fonte: Il Cittadino