sabato 9 luglio 2011

Manovra, da Podestà timori per la viabilità

Anche la Provincia di Milano preoccupata per il “colpo di scena” sulle nuove autostrade lombarde riservato dalla manovra finanziaria del governo. «Bisogna annullare la norma che riduce all’1 per cento la deducibilità fiscale dei beni in concessione alle società autostradali - così si è espresso il presidente provinciale Guido Podestà - perché le ricadute negative possono essere imprevedibili». La voce del presidente della Provincia di Milano si va ad aggiungere a quelle che - con una certa trasversalità politica - si domandano preoccupate se sarà ancora possibile finanziare le autostrade in progetto in Lombardia (compresa la Tem, la Tangenziale esterna est che tocca Sudmilano e Lodigiano) una volta divenuta legge la norma che dimezza la deducibilità fiscale sulle grandi opere in costruzione.
Nei giorni scorsi sono uscite note preoccupate su questo comma della manovra correttiva che, al di là dell’apparente “burocratese”, rischia di assumere il ruolo di vera mina vagante sopra la Tem, la Pedemontana, la Brebemi e l’ancora futuribile Toem, Tangenziale esterna ovest. In buona sostanza, con gli ammortamenti che passano dal 2 all’1 per cento annuo, gli sgravi fiscali ripagano l’autostrada in cento anni anziché in cinquanta. La misura - sulla cui abolizione però c’è possibilismo - minaccia di diventare un disincentivo potentissimo a qualunque “project financing” su infrastrutture che possono certo attendere decine di anni per ripianare il loro costo, ma forse non un decimo della distanza che ci separa dal Medioevo. Ecco dunque la presa di posizione del presidente Podestà: «Concordo assolutamente sulla richiesta, ribadita anche dai vertici dell’Aiscat (Associazione italiana concessione autostrade e trafori, ndr), di modificare la manovra finanziaria in modo da stralciare il tetto dell’1 per cento imposto sulla deducibilità dell’ammortamento dei beni in concessione alle società autostradali. Sono convinto che questa norma avrebbe una ricaduta negativa sui finanziamenti delle infrastrutture necessarie al nostro Paese; necessarie anche nell’ottica di uscire dalla fase ciclica recessiva iniziata tre anni fa. Auspico quindi che le aperture su questa questione da parte del governo si concretizzino in una cancellazione del provvedimento e nel ripristino della soglia riconosciuta alle concessionarie prima dell’intervento correttivo sui conti pubblici».Fonte: Il Cittadino
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