Tolti i ponteggi dalla chiesa di San Rocco a Melegnano: l’edificio
religioso torna al suo antico splendore. Nei giorni scorsi si sono
infatti concluse le operazioni di rimozione dei ponteggi che per diversi
mesi avevano ingabbiato la chiesa all’angolo tra piazza IV Novembre e
via Zuavi a pochi metri dal centro storico di Melegnano. Realizzato
dalle ditte Costa e Gasparoli, l’intervento ha visto la completa
riqualificazione della facciata che, recante al centro un dipinto di San
Rocco a cui è dedicato l’edificio religioso, non ha mancato di attirare
lo sguardo compiaciuto di decine di melegnanesi. «Si tratta davvero di
un lavoro ben fatto», hanno detto ammirati alcuni di loro di fronte al
risultato.
Ma la rimozione dei ponteggi ha liberato anche il tratto
iniziale di via Zuavi, che è quindi tornato nella piena disponibilità
dei pedoni. Le quattro campane invece, che sono state anch’esse
sottoposte ad un intervento di completa pulizia, torneranno al loro
posto in cima al campanile entro la fine di agosto. Sempre in questi
giorni, intanto, si sono concluse le operazioni di installazione del
sistema anti-piccioni; all’interno della chiesa, invece, l’intervento
prevede il rifacimento della parte pittorica e la realizzazione di un
sistema di riscaldamento a pavimento, che dovrebbe attenuare l’annoso
problema dell’umidità causato dalla roggia Spazzola. Nel frattempo, i
falegnami stanno lavorando a pieno ritmo per restaurare l’antico coro
ligneo, ma l’intervento prevede anche il restauro del Cristo deposto,
della statua di San Rocco e di quella dell’Addolorata. I lavori, nei
quali per la parte elettrica è impegnata la ditta Morosini, continuano a
rendere necessaria la chiusura dell’edificio religioso, che dovrebbe
protrarsi ancora per qualche mese. Don Renato Mariani, prevosto della
Basilica e come tale responsabile anche della chiesa sussidiaria in
piazza IV Novembre, ne ha approfittato per lanciare un appello. «Diventa
infatti fondamentale il contributo economico dei melegnanesi per far
fronte alle notevoli spese sostenute - ha detto -. Solo così sarà
possibile conservare nel tempo i nostri luoghi di culto».Fonte: Il Cittadino