sabato 30 luglio 2011

San Giuliano Martire, parte il cantiere

Via ai lavori nella parrocchiale di San Giuliano Martire, la più importante chiesa della città di San Giuliano. “Impacchettata” diversi mesi, con alcune funzioni religiose trasferite, la prepositura si appresta ad affrontare un restyling complessivo da 500mila euro. La riqualificazione del principale edificio sacro cittadino riguarderà aspetti importanti come la posa di un impianto fotovoltaico, l’isolamento termico, il rifacimento delle vetrate e la messa in sicurezza del tetto. Per tutto il periodo delle opere l’organizzazione del calendario liturgico sarà la seguente: le Messe feriali e festive continueranno a essere celebrate nella cripta dell’edificio e i funerali verranno invece officiati nella chiesa di Maria Ausiliatrice in Borgo Est. La prepositurale retta da don Lino Maggioni ha iniziato dunque una stagione di migliorie che consegneranno un biglietto da visita più funzionale e più adeguato alle necessità di un’unità pastorale che conta - nel centro della città - quasi diecimila persone. La progressione dei lavori inizia dal basso e cioè dal pavimento. In questo caso le analisi preliminari hanno accertato la necessità di procedere al ripianamento del sottofondo, che in alcuni punti ha ceduto, prima di posare il nuovo lastricato in marmo delle navate. La pavimentazione deve quindi essere sostanzialmente demolita, per lasciar spazio in un secondo momento alla posa delle nuove superfici. Un particolare all’avanguardia nella nuova sistemazione dell’area di culto è la fornitura di alcuni confessionali accessibili anche ai disabili su carrozzina. Quelli attuali infatti appartengono ancora a un’epoca in cui questo tipo di sensibilità era poco diffusa, e perciò occorre sostituirli con arredi sacri più adeguati. Al di sotto della pavimentazione troverà alloggio un nuovo sistema di riscaldamento, e anche gli impianti elettrici nell’atrio destinato ai fedeli sono da sistemare con adeguamenti alla normativa attuale. L’altro nodo cardine dei lavori in chiesa guarda in alto, nel senso che se non si sistema il soffitto, il beneficio del riscaldamento rischia di perdere gran parte della sua efficacia e i consumi vanno alle stelle. L’isolante termico sulle vetrate e nel sottotetto in parte è già un’opera completa, ultimata nei mesi invernali. Manca ancora l’area delle due cupole sopra il battistero e lungo la scala che porta al tetto. La tenuta termica del tetto permetterà di valorizzare al pieno il beneficio dell’impianto fotovoltaico da 20.000 kilowattora posato nei mesi scorsi: alla chiesa è garantita completa autonomia dal sistema a 32 pannelli.Fonte: Il Cittadino
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...