Palazzo Broletto si sfila da Rocca Brivio. «I comuni del Sudmilano non
possono più sostenere spese tanto ingenti». E sul gioiello
architettonico di San Giuliano si addensano fosche nubi. I fari
sull’assetto societario del maniero si erano nuovamente accesi nei
giorni scorsi, quando il comune di San Donato aveva messo nero su bianco
la volontà di cedere la propria quota in Rocca Brivio srl, ente che
gestisce la storica dimora sulla via Emilia. Attualmente la società è
partecipata da Tasm con una quota del 51 per cento, dai comuni di San
Donato e San Giuliano con il 20,80 per cento ciascuno, da Melegnano con
il 5 per cento e dall’associazione Rocca Brivio con il 2,5 per cento.
Sino al prossimo 11 settembre, infatti, gli altri soci avranno la
possibilità di esercitare il diritto di prelazione sulla quota di San
Donato, che è stata valutata in 500mila euro. In questi giorni, però, il
comune di Melegnano si è chiamato fuori dai giochi. «Non siamo certo
disposti ad esercitare il diritto di prelazione sulle quote possedute da
San Donato - ha tagliato corto l’assessore Denis Zanaboni -. Anche per
noi, del resto, sostenere le ingenti spese di Rocca Brivio diventa
sempre più difficile». Dopo il comune di San Donato, insomma, anche un
altro socio forte del maniero sarebbe pronto a fare un passo indietro.
«D’altra parte, il bilancio è in profondo rosso, le perdite sono ormai
stimate nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro - ha ripreso
Zanaboni, che in questi giorni sostituisce il sindaco Vito Bellomo -.
Tanto più che all’orizzonte non si profila alcuna soluzione concreta per
il rilancio in tempi brevi del maniero».L’ultimo progetto risale ormai
ad un anno e mezzo fa, quando l’idea era quella di fare di Rocca Brivio
un centro congressi di prim’ordine dal punto di vista culturale ed
artistico, immerso nel verde e in prossimità delle principali
infrastrutture viabilistiche del territorio. Da allora, però, il
relativo piano di recupero sembra essersi progressivamente arenato. Di
qui la presa di posizione di Zanaboni: «In un momento di grave crisi per
le casse comunali, quindi, non possiamo più permetterci un investimento
tanto oneroso - ha affermato l’assessore -. Tanto più che a Melegnano
sorge il castello mediceo, le cui spese di manutenzione non sono certo
indifferenti. Siamo comunque pronti ad onorare gli impegni presi a suo
tempo, che di qui a breve porteranno alla realizzazione del parcheggio
esterno, al recupero del tetto e del sottotetto». Per il gioiello del
Sudmilano a metà strada tra Melegnano e San Giuliano, insomma, si
prospetta un futuro carico di incognite. «Siamo pronti a collaborare con
gli altri enti coinvolti per studiare un rilancio in grande stile del
maniero - ha ribadito Zanaboni in conclusione -, che però non dovrà
gravare sui comuni del Sudmilano».Fonte: Il Cittadino