venerdì 5 agosto 2011

Per gli agricoltori la Tem è un incubo

Terreni agricoli tagliati in due, colture e allevamenti a rischio sopravvivenza. Cresce l’allarme dal mondo dei campi per il via libera del Cipe al tracciato della Tem. Il comitato interministeriale per la programmazione economica ha infatti autorizzato la nuova tangenziale esterna di Milano, che collegherà l’A1 con l’A4 Milano-Venezia su un percorso di 32 chilometri fra Melegnano e Agrate Brianza. E il maxi progetto rischia di diventare un incubo per quasi 200 famiglie di agricoltori, che sono già sul piede di guerra.
Per la Coldiretti «se il progetto rimane quello che ci hanno presentato - spiega Carlo Greco, direttore dell’associazione per Milano e Lodi - l’impatto sul territorio sarà fortissimo: con campi tagliati in due e problemi per la gestione delle colture e per la sopravvivenza stessa delle aziende». Sulla stessa linea una coltivatrice di Paullo, Ivana Regazzetti: «Purtroppo credo che ormai sia troppo tardi per sentire la nostra voce, quando arriveranno le ruspe la mia azienda sarà messa a dura prova. Le auto correranno a poche decine di metri dagli allevamenti di bovini da latte. Sarà quindi un grave problema». La Tem, che ora andrà in cantiere entro l’anno, è probabilmente l’opera a maggior impatto ambientale della storia del Lodigiano e del Sudmilano. Verrà realizzata una striscia d’asfalto a sei corsie che coinvolgerà 35 comuni, lungo un asse di 17 chilometri. È previsto poi tutto un tracciato di viabilità secondaria, che si estenderà per 38 chilometri, oltre ad un’attenta riqualificazione di parte della viabilità preesistente in zona. Il costo del colosso sarà di 1,7 miliardi di euro, con l’avvio dei lavori in programma per autunno, nella speranza di terminare il cantiere entro il 2015.Una situazione che ha portato i vertici di Coldiretti a prendere posizione in modo deciso. «Le strade sono importanti, ma bisogna mettere ordine con regole che tutelino le aree coltivate e il territorio - spiega il direttore Greco - Senza la terra non finisce solo l’agricoltura ma anche l’ambiente, lo sviluppo economico, la produzione di cibo, i servizi. E dopo cosa ci resta? Solo l’asfalto. Le valutazioni sull’impatto delle infrastrutture non possono essere certo fatte sulle carte, a tavolino, ma bisogna andare sul posto, azienda per azienda, e garantire i giusti indennizzi a chi lavora a quei terreni destinati a essere cancellati per sempre».A rischio ci sarebbero molte coltivazioni, che si trovano proprio nella zona dove verrà costruita la tangenziale est esterna, in particolare mais, cereali, fieno. Alla luce della grandi opere stradali che verranno realizzate in Lombardia, il timore degli agricoltori è forte. «Queste infrastrutture tolgono spazi verdi e vitali a tutti i cittadini e al territorio - dice Carlo Franciosi, presidente di Coldiretti Milano e Lodi -. Ad esempio con la proposta adesso anche della futura Toem (la gemella della Tem ma sul lato ovest di Milano), sarà cancellata una produzione di 4 milioni di piatti di riso».Fonte: Il Cittadino
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