venerdì 5 agosto 2011

San Giuliano - In vendita le quote della Rocca: il comune cerca 500mila euro

Il comune di San Donato mette in vendita le proprie quote, pari al 20,8 per cento, per il valore di 500mila euro, della società Rocca Brivio Srl. Dopo l’atto ufficiale in cui la maggioranza di centro destra nel novembre 2009 ha deciso di sfilarsi dal patto originario stretto nel ‘98 dai tre comuni dell’asse via Emilia in nome di un patrimonio pubblico ospitato a San Giuliano, a questo punto la giunta di centro destra ha deciso di chiudere la partita. Agli altri soci è già stato diramato l’avviso riguardo la possibilità di esercitare il diritto di prelazione con una tempistica di 60 giorni.
Il termine per eventuali manifestazioni di interesse scadrà il 12 settembre 2011, ma nel frattempo si stanno alzando le prime apprensioni riguardo i possibili scenari che si potrebbero aprire per un bene sul cui domani, in virtù di questa dismissione, si aprono una serie di nuovi interrogativi. Attualmente il socio di maggioranza resta il Tasm (Tutela abientale Sudmilanese), che è subentrato negli anni scorsi con una partecipazione del 51 per cento, a cui si aggiungono i due comuni di San Donato e San Giuliano, ciascuno dei quali ha una rappresentanza di poco più del 20 per cento, per concludere con una quota minoritaria del comune di Melegnano e con il 2,5 per cento nelle mani dell’associazione culturale. Torna così protagonista il fiore all’occhiello del Sudmilano, che è finito più volte al centro di burrascose pagine costellate di contrastanti vedute sulle prospettive future. Riguardo alla decisione di San Donato, il presidente dell’associazione Rocca Brivio, Luigi Ventura, in una nota, commenta: «Pur trattandosi di una quota che non può modificare in alcun modo gli equilibri societari, è evidente che questa scelta rischia di smontare dall’interno un progetto quanto mai necessario nell’ambito del Sud Milano». E in un altro passaggio, sottolinea: «In effetti l’acquisizione della Rocca prefigurava un modello di azione intercomunale sui beni storici e culturali che oggi si cerca di smantellare, proprio nel momento in cui le ristrettezze di bilancio dovrebbero invece spingere i Comuni e le Amministrazioni a favorire le sinergie operative». Con l’occasione vengono annunciate già da settembre delle iniziative tese ad aprire una riflessione riguardo «quale progetto sia più funzionale e fruttifero per Rocca Brivio al fine di evitare, come già nel passato, le preoccupanti nubi che si addensano sulla Rocca, aggiungendosi alle ancor più preoccupanti prospettive sui Parchi e il Parco Sud in particolare». Secondo il vertice del sodalizio «Rocca Brivio è e deve rimanere un Bene Comune di questo territorio, che deve essere gestito meglio, ma che non può essere abbandonato, perchè la cultura non si mangia, ma il territorio non si svende».Fonte: Il Cittadino
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