sabato 13 agosto 2011

San Donato - Italia Nostra si schiera per cascina Ronco

Anche Italia Nostra Sud Est Milano aggiunge la sua voce alle molte che non vogliono la fine di cascina Ronco, l’ultima impresa agricola (anche se non è proprio così), attiva in territorio di San Donato.«Le associazioni sandonatesi, soprattutto quelle di tipo paesaggistico ambientale, devono unirsi e formare un coordinamento contro lo snaturamento di una corte che risale al 1500», è la convinzione della nuova sezione territoriale con competenza su tutto il Sudmilano. Inoltre: «Non è possibile accettare l’abbattimento degli stabili e la totale riconversione residenziale se prima non si garantisce il proseguimento dell’attività agricola».Quest’ultima riguarda 80 ettari di superficie coltivata, tutti sotto vincolo del Parco Sud, che in un modo o nell’altro dovranno comunque continuare ad essere condotti anche quando il piano residenziale prenderà forma. La battaglia per la tutela dell’ultima cascina sandonatese non è proprio tale - a qualche centinaio di metri c’è cascina Bosco, isolata nell’ultimo lembo ad ovest del comune - ma registra anche in pieno agosto un nuovo sviluppo dopo le prese di posizione di pochi giorni fa, compresa la raccolta firme tra i cittadini.Italia Nostra pone l’accento, oltre che sull’antichità del luogo, anche sulla necessità di dare di trasferire il ricovero attrezzi e le strutture. «La cascina Ronco risale alla fine del XVI secolo - annota Cristiana Amoruso, vice presidente Italia Nostra Sud Est - ed ha sempre fatto parte della storia di Poasco sui catasti e sulle mappe. La gestione della famiglia Villa, tuttora in essere, va avanti dal 1936. Questa impresa agricola in affitto (la proprietà è passata dall’ex Ipab Golgi Redaelli ad altri gruppi immobiliari, nda) garantisce al territorio sandonatese la continuità di una radice agricola, faticosamente mantenuta nonostante l’urbanizzazione massiccia e l’aumento dell’inquinamento».Secondo la portavoce Italia Nostra un anonimo, per quanto bello, complesso di appartamenti azzererebbe anche il valore didattico di questa “agricoltura di città”: «Cascina Ronco è sempre stata un perno non solo per le visite ai fabbricati agricoli, al mulino o per le iniziative volte a far conoscere gli animali e l’agricoltura, ma anche per feste di paese, rinfreschi di nozze, spettacoli teatrali, nonché per il mese mariano di maggio. È il simbolo identitario di un paese».L’associazione insiste sulla mancanza di garanzie all’attività agricola, anche trasferita: «Nel nuovo Pgt non c’è più neppure il vincolo del mantenimento dell’attività agricola al di fuori della cascina». Ecco allora l’idea di un fronte comune fra associazioni del territorio contro il maxi recupero edilizio: «Occorre promuovere iniziative congiunte e rivolgiamo il nostro invito specialmente alla neonata sezione del Fondo Italiano per l’ambiente di San Donato».Fonte: Il Cittadino
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