martedì 13 settembre 2011

Casale - Case Aler, è un ingresso colabrodo

Ingresso colabrodo alle case Aler di Casale. Il mega palazzo bianco, che sorge lungo la via Emilia, vanta un ingresso posteriore in via Matteotti, da dove si entra e si esce in macchina, in bicicletta e a piedi, ma solo schivando le innumerevoli buche, se ci si vuole salvare caviglie e ruote. I residenti degli appartamenti Aler (azienda lombarda edilizia residenziale) chiedono la riqualificazione del viale di ingresso, di cui usufruiscono tuttavia anche i residenti del palazzo giallo, privato, che confina con la palazzina Aler, sorta negli anni Settanta.
«Quest’inverno con la pioggia, le buche si riempivano d’acqua e diventavano vere e proprie piscine, - ha raccontato una signora che abita nella palazzina Aler - e io mi sono più volte lamentata con il comune che però non può fare nulla, perché la competenza è dell’Aler».«Qualche mese fa sono inciampata lungo il vialetto di ingresso tornando a casa, - le ha fatto eco un’altra anziana residente - e per fortuna non mi sono fatta nulla di grave. Bisognerebbe intervenire prima che inizi l’inverno, - ha continuato - per evitare le pozzanghere e la fanghiglia dello scorso anno». Nonostante gli slalom, anche le macchine rischiano di spaccarsi a causa dell’asfalto rovinato e delle buche. Il comune di Casale non ha negato il problema ma ha anche ribadito che ad intervenire deve essere l’Aler. Obiettivo dell’Aler è riqualificare il viale di ingresso della palazzina casalese, compromesso. L’azienda però vuole che il palazzo giallo, privato, che sorge accanto alla palazzina Aler partecipi alle spese di riqualificazione del vialetto, perché i residenti di quella struttura privata utilizzano il viale tanto quanto i residenti della palazzina Aler. I vertici dell’azienda hanno fatto sapere di aver contattato più volte gli amministratori della palazzina privata ma senza successo. Aler ha quindi ribadito più volte di voler risolvere il problema e restituire un viale finalmente praticabile senza difficoltà ma insiste affinché i privati del palazzo accanto compartecipino alle spese, chiedendo l’intervento dell’amministrazione comunale come intermediario.Fonte: Il Cittadino
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