Milano Casale-Milano con un solo obiettivo: gridare con forza ancora
«no» all’inceneritore Elcon a Casale. Ieri mattina, alle 8, erano oltre
50 i cittadini di Casale che sul piazzale della stazione hanno atteso il
pullman organizzato dal comitato Casale Respira, per manifestare in
Regione Lombardia fuori dal palazzo dov’era prevista la conferenza dei
servizi. In teoria.
I militanti avevano appena preso posto sul pullman,
sincerandosi di non aver dimenticato striscioni, cartelloni e palloncini
colorati, quando il cellulare della portavoce del comitato Monica
Moretti è squillato all’improvviso, portando una notizia ancora tutta da
interpretare: la Elcon ha chiesto la sospensione della procedura di
Via, quindi conferenza dei servizi annullata. Ma la protesta no.Elcon
alza i tacchi e fugge o si tratta solo di una finta come l’archiviazione
dell’iter annunciata a luglio? È questa la domanda che dalle prime file
del pullman ha subito raggiunto gli ultimi posti. «Se ci stanno
prendendo in giro di nuovo, la nostra protesta sarà ancora più
rabbiosa», ha chiarito la Moretti. Alle sue parole, i cori da stadio dei
giovani militanti non si sono fatti attendere: «Noi i tumori non li
vogliamo».Sul pullman intanto si discuteva, ci si è schiariva la voce
per i cori e si gonfiavano i palloncini gialli e verdi con
l’inconfondibile scritta «no inceneritore». Sui sedili scalpitavano
adulti, capelli bianchi e giovani, uniti in una battaglia
intergenerazionale che intorno alle 10.30 ha raggiunto le porte della
Regione in piazzale città di Lombardia.In pochi minuti il piazzale si è
riempito di striscioni e cartelloni eloquenti: «La salute non si compra,
si difende», «500 tonnellate di rifiuti chimici nella nostra aria, è
vita?», «Senza aria i palloncini non volano, i bambini non sorridono,
Casale muore». Scatenati, arrabbiati e determinati, i manifestanti hanno
continuato: «Elcon fora da i ball», «l’inceneritore può essere un
tumore anche per te assessore».Oltre ai 50 militanti del comitato
arrivati a Milano con il pullman, nel capoluogo di Regione si sono fatti
trovare altri 30 attivisti, pronti a manifestare. Insieme ai cittadini,
in prima fila, anche un folto gruppo di esponenti politici del Partito
Democratico locale e provinciale, accanto a qualche rappresentate dei
socialisti e del Partito Comunista dei Lavoratori. Al fianco del
comitato contro l’inceneritore anche Anpi, Anppia, un gruppo di studenti
dell’Itis, l’associazione Donne in Circolo e la società Cappuccini
Calcio. Grande assente il comune di Casale. «Dov’è il sindaco Parmesani?
Doveva essere al nostro fianco anche se la conferenza dei servizi era
stata sospesa», hanno urlato i manifestanti puntando il dito su altri
due leghisti illustri: il presidente della Provincia di Lodi Pietro
Foroni e l’onorevole Andrea Gibelli, vicegovernatore di Regione
Lombardia. «Dov’è Gibelli?», hanno ribadito i manifestanti, sempre più
agguerriti, fino ad occupare la strada.La carica degli 80 ha invaso la
corsie, bloccando il traffico. Immediato l’intervento delle forze
dell’ordine.Introno alle 11.15 è poi partito il conto alla rovescia per
l’incontro richiesto in Regione da Fabrizio Santantonio, consigliere
regionale del Pd, con il funzionario regionale, a cui ha partecipato
anche la delegazione tecnica del comitato Casale Respira: il presidente
del comitato Simone Peviani, l’avvocato Alessandro Concordati, Roberto
Ferrari, Sebastiano Sidoti e l’ingegnere Alessandro Costa. Obiettivo?
Capire a che gioco si sta giocando. Secco fuori dal palazzo regionale il
commento del segretario del Pd locale e consigliere comunale Federico
Moro: «Vogliamo capire come mai questo genere di notizie arrivano sempre
all’ultimo minuto. La Elcon deve chiudere la procedura e non
sospenderla. Serve un chiarimento in consiglio comunale, per sapere cosa
questa amministrazione comunale intende fare: era importante che il
sindaco oggi fosse qui».In attesa di conoscere i contenuti
dell’incontro, qualcuno ne ha approfittato per ristorare la gola dopo i
cori con un sorso d’acqua e alcuni giovani, seduti sui loro zaini, si
sono lasciati interrogare: perché al fianco del comitato oggi e dalla
sua nascita? La risposta di Selene Lombardi, 18 anni, di Casale è
sincera e inequivocabile: «Conosciamo troppe persone care malate di
tumore». «Io non sono di Casale, - le fa eco Davide Merli, terza
superiore - ma ci studio e anche mio fratello studierà a Casale: non
posso permettere che costruiscano l’inceneritore per me, per lui, per
gli altri».Gli animi sono tornati a infiammarsi verso mezzogiorno al
termine dell’incontro fra il consigliere Santantonio, i tecnici del
comitato Casale respira e il dottor Filippo Dadone, responsabile
regionale della procedura.«Alle 20.49 di lunedì 19 la società Eidos ha
trasmesso un fax in Regione per conto di Elcon, chiedendo la sospensione
del procedimento che si sarebbe dovuto avviare con l’indizione della
conferenza di servizi del 20 settembre, - ha spiegato Santantonio - ma
le motivazioni sono ancora sconosciute». «Abbiamo chiesto alla regione
di verificare le motivazioni della sospensione chiesta da Elcon, - ha
precisato Roberto Ferrari - e di valutare l’archiviazione definitiva
della procedura».Sul pullman del ritorno la concitazione fra i cittadini
è salita ancora. «Ci si aspettava che oggi il comune e la Provincia
fossero presenti, - ha commentato Giovanni Pennè, di Vittadone - e dopo
l’impegno preso dal consigliere provinciale Alfredo Ferrari qualche sera
fa, ci aspettavamo che oggi qualcuno fosse qui almeno per capire le
motivazioni della sospensione chiesta da Elcon». Dello stesso avviso
Giancarlo Tortato: «L’amministrazione oggi doveva essere al fianco dei
cittadini».Scendendo dal pullman, alle 14.15, tanti ancora i dubbi dei
cittadini ma la certezza di voler continuare la battaglia.Fonte: Il Cittadino