mercoledì 21 settembre 2011

Casale - La rabbia arriva fino al Pirellone

Milano Casale-Milano con un solo obiettivo: gridare con forza ancora «no» all’inceneritore Elcon a Casale. Ieri mattina, alle 8, erano oltre 50 i cittadini di Casale che sul piazzale della stazione hanno atteso il pullman organizzato dal comitato Casale Respira, per manifestare in Regione Lombardia fuori dal palazzo dov’era prevista la conferenza dei servizi. In teoria.
I militanti avevano appena preso posto sul pullman, sincerandosi di non aver dimenticato striscioni, cartelloni e palloncini colorati, quando il cellulare della portavoce del comitato Monica Moretti è squillato all’improvviso, portando una notizia ancora tutta da interpretare: la Elcon ha chiesto la sospensione della procedura di Via, quindi conferenza dei servizi annullata. Ma la protesta no.Elcon alza i tacchi e fugge o si tratta solo di una finta come l’archiviazione dell’iter annunciata a luglio? È questa la domanda che dalle prime file del pullman ha subito raggiunto gli ultimi posti. «Se ci stanno prendendo in giro di nuovo, la nostra protesta sarà ancora più rabbiosa», ha chiarito la Moretti. Alle sue parole, i cori da stadio dei giovani militanti non si sono fatti attendere: «Noi i tumori non li vogliamo».Sul pullman intanto si discuteva, ci si è schiariva la voce per i cori e si gonfiavano i palloncini gialli e verdi con l’inconfondibile scritta «no inceneritore». Sui sedili scalpitavano adulti, capelli bianchi e giovani, uniti in una battaglia intergenerazionale che intorno alle 10.30 ha raggiunto le porte della Regione in piazzale città di Lombardia.In pochi minuti il piazzale si è riempito di striscioni e cartelloni eloquenti: «La salute non si compra, si difende», «500 tonnellate di rifiuti chimici nella nostra aria, è vita?», «Senza aria i palloncini non volano, i bambini non sorridono, Casale muore». Scatenati, arrabbiati e determinati, i manifestanti hanno continuato: «Elcon fora da i ball», «l’inceneritore può essere un tumore anche per te assessore».Oltre ai 50 militanti del comitato arrivati a Milano con il pullman, nel capoluogo di Regione si sono fatti trovare altri 30 attivisti, pronti a manifestare. Insieme ai cittadini, in prima fila, anche un folto gruppo di esponenti politici del Partito Democratico locale e provinciale, accanto a qualche rappresentate dei socialisti e del Partito Comunista dei Lavoratori. Al fianco del comitato contro l’inceneritore anche Anpi, Anppia, un gruppo di studenti dell’Itis, l’associazione Donne in Circolo e la società Cappuccini Calcio. Grande assente il comune di Casale. «Dov’è il sindaco Parmesani? Doveva essere al nostro fianco anche se la conferenza dei servizi era stata sospesa», hanno urlato i manifestanti puntando il dito su altri due leghisti illustri: il presidente della Provincia di Lodi Pietro Foroni e l’onorevole Andrea Gibelli, vicegovernatore di Regione Lombardia. «Dov’è Gibelli?», hanno ribadito i manifestanti, sempre più agguerriti, fino ad occupare la strada.La carica degli 80 ha invaso la corsie, bloccando il traffico. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine.Introno alle 11.15 è poi partito il conto alla rovescia per l’incontro richiesto in Regione da Fabrizio Santantonio, consigliere regionale del Pd, con il funzionario regionale, a cui ha partecipato anche la delegazione tecnica del comitato Casale Respira: il presidente del comitato Simone Peviani, l’avvocato Alessandro Concordati, Roberto Ferrari, Sebastiano Sidoti e l’ingegnere Alessandro Costa. Obiettivo? Capire a che gioco si sta giocando. Secco fuori dal palazzo regionale il commento del segretario del Pd locale e consigliere comunale Federico Moro: «Vogliamo capire come mai questo genere di notizie arrivano sempre all’ultimo minuto. La Elcon deve chiudere la procedura e non sospenderla. Serve un chiarimento in consiglio comunale, per sapere cosa questa amministrazione comunale intende fare: era importante che il sindaco oggi fosse qui».In attesa di conoscere i contenuti dell’incontro, qualcuno ne ha approfittato per ristorare la gola dopo i cori con un sorso d’acqua e alcuni giovani, seduti sui loro zaini, si sono lasciati interrogare: perché al fianco del comitato oggi e dalla sua nascita? La risposta di Selene Lombardi, 18 anni, di Casale è sincera e inequivocabile: «Conosciamo troppe persone care malate di tumore». «Io non sono di Casale, - le fa eco Davide Merli, terza superiore - ma ci studio e anche mio fratello studierà a Casale: non posso permettere che costruiscano l’inceneritore per me, per lui, per gli altri».Gli animi sono tornati a infiammarsi verso mezzogiorno al termine dell’incontro fra il consigliere Santantonio, i tecnici del comitato Casale respira e il dottor Filippo Dadone, responsabile regionale della procedura.«Alle 20.49 di lunedì 19 la società Eidos ha trasmesso un fax in Regione per conto di Elcon, chiedendo la sospensione del procedimento che si sarebbe dovuto avviare con l’indizione della conferenza di servizi del 20 settembre, - ha spiegato Santantonio - ma le motivazioni sono ancora sconosciute». «Abbiamo chiesto alla regione di verificare le motivazioni della sospensione chiesta da Elcon, - ha precisato Roberto Ferrari - e di valutare l’archiviazione definitiva della procedura».Sul pullman del ritorno la concitazione fra i cittadini è salita ancora. «Ci si aspettava che oggi il comune e la Provincia fossero presenti, - ha commentato Giovanni Pennè, di Vittadone - e dopo l’impegno preso dal consigliere provinciale Alfredo Ferrari qualche sera fa, ci aspettavamo che oggi qualcuno fosse qui almeno per capire le motivazioni della sospensione chiesta da Elcon». Dello stesso avviso Giancarlo Tortato: «L’amministrazione oggi doveva essere al fianco dei cittadini».Scendendo dal pullman, alle 14.15, tanti ancora i dubbi dei cittadini ma la certezza di voler continuare la battaglia.Fonte: Il Cittadino
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