Il castello si rifà il tetto per rendere visitabili altri ambienti e
potervi trasferire attività culturali e museali: è completamente
impacchettata l’ala ovest del castello Belgioioso, da sempre uno dei
luoghi più frequentati durante la Sagra dell’uva.Quest’anno i turisti
potranno alzare il naso all’insù per vedere la grande gru o per scoprire
come i ponteggi coprano la torre più alta, quella cosiddetta del
Paradiso. I lavori sono iniziati in agosto dalla società CO Proget di
Summa Donato di Pietragalla in provincia di Potenza, che aveva vinto la
gara d’appalto svolta in primavera.
Il costo dell’intervento è di circa
320 mila euro, per 140 mila euro finanziato in varie modalità agevolate
da Regione Lombardia e per quasi 190 mila euro dal comune con fondi
propri di bilancio. La progettazione è stata concordata con la
Soprintendenza ai beni architettonici di Milano che deve dare il suo
placet per ogni operazione sul castello.I lavori riguardano l’intera ala
ovest del Castello, quella delle sale nobili che danno sull’ampio
parcheggio sterrato da una parte e sul cortile nobile interno, di fianco
all’osteria, dall’altro. Viene rifatta l’intera orditura in legno, che è
sostituita nei punti più ammalorati e invece restaurata in quelli in
cui ancora la funzionalità non è compromessa. Quindi sono tolti tutti i
coppi originali e una volta sistemata la copertura sottostante sono
riposizionati a uno a uno. Infine, le gronde sono rifatte di nuovo, con
il disegno originale. I lavori comportano una riduzione degli spazi
disponibili nel cortile nobile e nel parcheggio.«A fronte di un po’ di
disagio adesso, l’anno prossimo avremo la possibilità di utilizzare a
pieno e in totale sicurezza altri ambienti del Castello - dice
l’assessore Andrea Erba -. Con questa parte di restauro, tutto il tetto
del castello negli anni è stato sistemato, e così ci garantiamo la
possibilità di destinare i vari spazi per alcune attività del comune. I
lavori sono stati eseguiti finora con grande professionalità e
dovrebbero concludersi entro novembre, al più tardi entro la fine
dell’anno».Con ogni probabilità le nuove sale che saranno a disposizione
terminato il restauro saranno destinate alle attività culturali
dell’amministrazione, a partire dalla possibilità di trasferirvi la
pinacoteca comunale, i cui quadri, poco meno di un centinaio, oggi sono
divisi in più stanze in comune, e il museo paleontologico e archeologico
Virginio Caccia, oggi un po’ sacrificato all’ultimo piano di palazzo
Patigno.Fonte: Il Cittadino