Al nastro di partenza i preparativi per affidare a un privato il centro
sportivo di via Caviaga di San Donato, che fino al 31 dicembre resterà
nelle mani dell’Acs (Azienda comunale servizi). L’esecutivo di
centrodestra a fine luglio ha infatti approvato una delibera con cui si è
mosso in moto il meccanismo che guarda a una nuova procedura per
reclutare un investitore che prenderà le redini, ovvero la gestione,
dell’oneroso gioiello che l’Eni tempi addietro ha ceduto al comune.
Dopo
quattro anni di bufera, lo spinoso capitolo, a distanza di poco di più
di un mese dalla definizione del lodo arbitrale (per la liquidazione
dell’ex società di gestione Gism “licenziata” dall’esecutivo in carica),
torna quindi di grande attualità. La nuova pagina che si aprirà nei
prossimi mesi prevede anche alcune novità rispetto al passato. La
struttura di Metanopoli per la prima volta sarà ad esempio al centro di
un iter distinto dagli impianti di via Maritano, che verranno suddivisi
in due lotti rispettivamente riguardanti i campi da calcio e il
bocciodromo. Il pacchetto di beni che sino ad ora ha viaggiato sotto
un’unica egida verrà dunque diviso per essere assegnato a diversi
interlocutori. Una scelta motivata dalla considerazione che il
patrimonio principale di via Caviaga ha “natura economica”, mentre per
il complesso decentrato è stato pensato uno sviluppo di tipo sociale.
Certo che il domani di questi indirizzi, in particolare per quanto
riguarda il Centro sportivo, deve passare da una serie di investimenti
che dovranno affrontare gli affidatari. Altro aspetto tocca la
tempistica, dal momento che i prossimi quattro mesi non saranno
sufficienti per chiudere la partita del project financing, pertanto si
parla già anche di proroga dell’accordo stipulato tra il comune e la sua
società di servizi che a sua volta ha stipulato una convenzione a
termine con la Gesti Sport per la gestione temporanea di alcuni
impianti, tra cui la piscina. In pratica, l’iter potrebbe giungere
all’epilogo pochi mesi prima delle elezioni amministrative, visto che
nella primavera prossima i sandonatesi saranno chiamate alle urne. La
giunta prima di procedere con la gara ha del resto dovuto attendere il
verdetto con cui si è chiuso l’arbitrato, in base al quale con
dispositivo del 26 luglio l’ente locale è stato condannato «al pagamento
a favore di Gism della somma di 860.306,87, oltre Iva nella misura di
legge fattura per fattura». Era stato il Tar (Tribunale amministrativo
regionale), a cui era ricorsa a Gism dopo lo sfratto anzitempo dalla
struttura, a stabilire che, trattandosi di una controversia di carattere
economico, la questione doveva essere risolta con un lodo arbitrale. A
questo punto, visti anche gli ingenti costi di gestione di un bene che
reclama interventi di riqualificazione, a breve partirà il reclutamento
di nuovi privati disposti a scommettere sugli impianti sandonatesi.Fonte: Il Cittadino