sabato 10 settembre 2011

San Donato - Il sindaco “licenzia” l’assessore Amè, deleghe a Zampieri

Nuovo “addio” nella giunta: il sindaco Mario Dompé ieri ha ritirato le deleghe all’assessore Ilaria Amé. Dall’inizio del mandato è il sesto esponente dell’esecutivo, tra “licenziati” e dimissionari, che lascia i piani alti dell’istituzione. La notizia che era ventilata sin dalla mattina negli ambienti civici e politici del territorio ha trovato conferma nelle ore successive in una sintetica nota diramata dal municipio in cui insieme l’annuncio della «revoca con decorrenza immediata» dell’incarico, viene reso noto che le deleghe alle pari opportunità, politiche femminili, tempi e orari, passano all’assessore ai servizi sociali e alla famiglia, Marco Zampieri. La diretta interessata ha spiegato che interverrà con una nota nei prossimi giorni, nel frattempo dagli esponenti locali del Pdl ieri pomeriggio sono arrivate le prime reazioni. «Ancora una volta - ha attaccato il berlusconiano Alessandro Fava, coordinatore locale del partito per l’area forzista -, il sindaco ha deciso autonomamente, senza affrontare alcun passaggio con il partito. Si tratta di una scelta indipendente, come lo sono la maggior parte delle sue decisioni, compresa la nomina di due nuovi assessori prima delle vacanze estive. Credo che a questo punto i cittadini si siano resi conto dell’inadeguatezza e dell’inaffidabilità della sua figura e che si sia compromesso da solo qualsiasi futuro politico nella città. Intanto l’attuale giunta rispecchia sempre meno la rappresentatività del voto di quattro anni fa». Mentre il portabandiera in aula del Pdl Manolo Lusetti in una nota commenta: «Reputo questa estromissione priva di senso politico; per quanto ne so l’assessore Amè è stata un amministratore presente e laborioso. Anzi, proprio nel momento in cui era sotto attacco del consigliere di Rifondazione, è stata allontanata, seguendo le sorti di Massera e Fava. Peccato che, senza l’apporto di voti di questi tre esponenti, Dompè non sarebbe sindaco: quale futuro dunque ci può essere?». E conclude: «Ancora una volta apprendiamo dai giornali ciò che accade in municipio, senza che il sindaco fornisca ragguagli circa le proprie decisioni. Sono molto imbarazzato per questo modo di gestire la cosa pubblica e so che questo imbarazzo è largamente condiviso nel Pdl a vari livelli».Fonte: Il Cittadino
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