Alle 8 di ieri mattina si stavano sbarazzando di circa tre quintali di
rifiuti pericolosi in un’area di campagna in prossimità di Poasco, ma
questa volta gli eco vandali sono stati colti in flagrante. Lungo la
strada fuori mano, proprio quando l’accoppiata di ecofurbetti era pronta
a risalire sul mezzo e dileguarsi rapidamente, è infatti casualmente
passato il comandante della polizia locale Fabio Allais che, recandosi
al lavoro, aveva deciso di affrontare un percorso alternativo alle
solite direttrici, al fine di monitorare il territorio.
Con una rapida
occhiata si è immediatamente reso conto che si trattava di materiale
proveniente da carrozzerie e officine. Nel cumulo c’era anche un motore
pieno d’olio, nonché portiere e componenti d’auto. Gli autori sono
risultati essere due romeni, un 36enne residente a Milano e un 47enne
proveniente dalla provincia di Brescia, che sono stati denunciati a
piede libero per il reato di scarico di rifiuti tossici e pericolosi.
Non hanno però voluto dire da dove proveniva il materiale. Il sospetto è
che siano stati ingaggiati da qualche titolare di attività che, al
posto di procedere con lo smaltimento nei regolari impianti, nel
tentativo di cavarsela con poche decine di euro, si era affidato agli
abusivi della spazzatura. Situazione del genere anche nel Sudmilano
hanno del resto alle spalle una nota antologia di casi che, soprattutto a
San Giuliano, dove numerose aree rurali sono da tempo battute da
ecofurbetti, hanno assorbito consistenti risorse pubbliche per la
bonifica. Anche in questo recente caso sono dovuti intervenire i mezzi
per rimuovere gli scarti che dovrebbero essere indirizzati negli
impianti specializzati a trattare determinati tipi di componenti
tossiche. «Casi del genere sono sempre più frequenti - commenta il
comandante Allais -, si tratta di pratiche dannose sia sul piano
ambientale, sia su quello economico, in quanto i comuni ogni volta si
trovano poi costretti ad intervenire tempestivamente a proprie spese.
Inoltre, per reati del genere la legge prevede sanzioni decisamente
blande se paragonate alle conseguenze che queste pratiche comportano. Ed
è anche difficile l’attività di prevenzione in quanto sono sufficienti
pochi minuti per scaricare un furgone e ripartire». Oltre alla zona di
Poasco, che offre sicuramente molti angoli fuori mano e riparati dal
passaggio, il problema delle discariche abusive in passato ha dato filo
da torcere anche in via XXV Aprile, dove la vicinanza all’asse Paullese
ha spesso invogliato i malintenzionati a disfarsi velocemente di
pneumatici, piuttosto che di materiali dei cantieri. Ma l’avventura dei
due romeni ieri si è conclusa con una denuncia.Fonte: Il Cittadino