venerdì 30 settembre 2011

San Donato - Minaccia di sgozzare i carabinieri

Prima ha minacciato di sgozzare i carabinieri con i cocci di una bottiglia di birra, quindi si è messo a prendere a morsi i militari che si trovavano “a portata di bocca” per il solo fatto di aver osato chiedere i documenti identificativi.Una furia senza controllo, che è costata al 22enne tunisino H. N. l’arresto per resistenza e violenza contro pubblico ufficiale. Nella notte tra mercoledì e giovedì, fermato a bordo di una Seat Ibiza con altri tre nordafricani visibilmente ubriachi, ha mandato due carabinieri all’ospedale con 15 e 10 giorni di prognosi mentre lui ha passato il resto della notte in camera di sicurezza. Al processo per direttissima presso il tribunale di Milano è stato convalidato il suo arresto ed è stata disposta la custodia cautelare in carcere: ora il tunisino si trova a San Vittore. Non troppo distante dal terminal della metropolitana milanese era in servizio la pattuglia dei carabinieri. Così com’era avvenuto all’inizio della settimana gli operanti hanno incontrato un’auto tra via Kennedy e via Marignano: se la prima volta i militari avevano arrestato un pericoloso latitante e un complice con gli arnesi del mestiere per perpetrare un furto, in questo caso sono stati bloccati quattro nordafricani un po’ troppo su di giri. Vista verso le 2 la Seat Ibiza con a bordo alcuni giovani, è stato deciso immediatamente il controllo temendo si trattasse di un’altra banda in agguato per furti in box o in abitazioni.Dei quattro, tutti nordafricani, il più ebbro era H. N. che ha subito affrontato a muso duro gli uomini dell’Arma che gli hanno chiesto di esibire i documenti. Si è inizialmente rifiutato di consegnare il passaporto e poi ha inveito contro le forze dell’ordine.In breve dalle parole è passato alle vie di fatto spintonando i carabinieri. È quasi subito emerso che il suo malumore era dovuto al fatto di essere privo dei documenti, ma di certo non ha voluto ammetterlo.Dietro l’insistenza dei due militari in pattuglia, il tunisino, sotto gli occhi stupefatti degli amici, ha giocato l’ultima carta minacciando di sgozzare i suoi interlocutori. Avrebbe usato una bottiglia di birra come arma contundente, se non fosse stato tirato in disparte. Allora ha cominciato ad attaccare con pugni, calci e infine morsi. Portato in caserma ha continuato a opporre resistenza in preda al raptus tempestando di calci la vettura di servizio e tentando di mordere chiunque gli capitasse a tiro. Si è tranquillizzato in una delle camere di sicurezza della caserma dove è stato rinchiuso con l’accusa di resistenza, violenza a pubblico ufficiale, lesioni e minacce.Fonte: Il Cittadino
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