Parma, 3 Ott - Sono stati tutti condannati gli otto vigili imputati,
tra l'altro, di sequestro di persona, lesioni, insulti razzisti e
minacce a Emmanuel Bonsu, lo studente Ghanese, di 25 anni che il 29
settembre 2008 fu arrestato per errore perche' scambiato per il 'palo'
di un pusher. La pena piu' consistente e' stata pronunciata nei
confronti di Pasquale Fratantuono, l'agente ritratto nella fotografia
'trofeo' che fu trovata nel corso di indagini sul suo computer di
servizio; nell'immagine compariva assieme a Bonsu che aveva l'occhio
sinistro vistosamente tumefatto.
Per lui una condanna a sette anni e
nove mesi, con interdizione in perpetuo dai pubblici uffici. Sette anni e
sei mesi di carcere, invece, per Simona Fabbri, commissario capo della
Municipale di Parma e vice comandante del Corpo all'epoca dei fatti. Sei
anni e otto mesi, per Stefania Spotti, ispettore capo della Municipale,
con compiti di coordinamento dell'operazione antidroga che porto'
all'arresto del giovane ghanese; anche per lei interdizione in perpetuo
ai pubblici uffici. Tre anni e sei mesi per Mirko Cremonini, l'agente
che insieme a Pasquale Fratantuono condivideva l'aggravante razziale nel
corso del processo. Anche per lui interdizione dai pubblici uffici per
cinque anni. Tre anni e quattro mesi per Marco De Blasi, un altro degli
agenti alla sbarra, che e' stato interdetto dai pubblici uffici per la
durata di cinque anni. Quattro anni e nove mesi per Andrea Sinisi,
interdetto per di cinque anni. Quattro anni e sette mesi per Giorgio
Albertini, anche per lui interdizione quinquennale. Pena lievissima,
invece, per Graziano Cicinato, l'unico agente nei confronti del quale il
tribunale di Parma ha pronunciato assoluzioni per la maggior parte dei
capi di imputazione contestati. Cicinato e' stato condannato a due anni,
pena sospesa, in ragione della condizionale. Molto delusa la parte
civile, che rappresentava la famiglia Bonsu, che si e' vista si'
riconoscere un diritto al risarcimento del danno e una provvisionale di
135 mila euro, ma si e' vista respingere dal tribunale la richiesta di
considerare il Comune di Parma responsabile civile per quanto accaduto
al ragazzo. Significa che la provvisionale e gli eventuali danni
ulteriori che dovranno essere determinati nel corso di un procedimento
civile non sara' pagata dall'Amministrazione cittadina di parma in
solido con gli imputati, ma da questi ultimi solo. La difesa della
famiglia Bonsu non ha voluto parlare subito dopo la pronuncia della
sentenza, ma e' piu' che probabile il concorso in appello. Appello che
sembra scontato da parte della maggior parte degli imputati
letteralmente annichiliti dalla consistenza delle pene. Il caso tre anni
fa fece molto rumore e fu il primo ad incrinare l'immagine della citta'
e dell'Amministrazione comunale, caduta la scorsa settimana dopo due
indagini, con arresti, per tangenti e una terza con 11 assessori
indagati per abuso d'ufficioFonte: Ansa.it