La maggior parte delle stazioni della Via Crucis di piazza della Pieve,
realizzate in bassorilievo su rame, è stata saccheggiata dai predoni del
prezioso materiale. Su un totale di 14 lastre otto sono infatti finite
nel bottino dei ladri che hanno agito forse di notte, utilizzando
probabilmente una tenaglia che si scorge tra l’erba a poca distanza.
L’episodio ha immediatamente generato amarezza tra i cittadini, che nei
giorni scorsi si sono resi conto del danno.
L’opera di piazza della
Pieve collocata su sostegni di cemento aveva alle spalle una decina di
anni di storia ed era frutto di un lavoro coordinato da un professore
dell’Accademia di Brera, il quale aveva aperto una collaborazione con le
scuole del territorio. Il percorso artistico condotto sotto l’egida
dell’allora amministrazione Achilli conta sul territorio alcuni esempi,
come la creazione che si può ancora vedere di fronte alla scuola
elementare di via Libertà. Le sculture erano state firmate dall’allora
studentessa, che si è poi fatta un nome nel settore, la quale tutt’oggi
annovera nel suo curriculum la creazione che fino a poco tempo fa si
poteva vedere nel suo insieme di fronte all’antica chiesa di San Donato
Martire. Alla notizia, l’ex sindaco Achilli nella giornata di ieri ha
commentato: «Dispiace molto che opere del genere siano finite nel
mercato del rame, che non tiene certo conto del loro valore artistico.
Ma quanto è avvenuto è anche la prova del degrado in cui versa la
piazza, che al posto di essere luogo di aggregazione per i cittadini si è
ridotta ad un punto di ritrovo per teppisti». I vandali hanno infatti
infierito anche sui pilastri con bombolette spray alla mano, creando
nell’insieme un clima di ben scarso decoro. La voce della nuova razzia
di rame, in base ad un copione che nel Sudmilano ha alle spalle una
lunga antologia di episodi, ha iniziato a diffondersi nei giorni scorsi,
ma è difficile dare una data all’accaduto. Anche perché il passaggio
nella zona è poco frequente e solo i più attenti si sono resi conto che
mancava qualcosa. Resta un’opera dal forte significato religioso ormai
incompleta, che riaccende l’attenzione anche sulla piazza, dove pure la
fontana, forse per gli alti costi che la manutenzione comporta, per la
maggior del tempo è ridotta ad un acquitrino stagnante. Risalgono alle
scorse estati le lamentele dei cittadini per il clima che si era creato
intorno alla vasca senza zampilli, dove i meno civili di tanto in tanto
hanno anche iniziato a gettare carte di gelato e qualche lattina. Nelle
ore più buie del resto sono ben pochi i sandonatesi che si avventurano
oltre il parcheggio, pertanto i ladri di rame con tenaglie alla mano
hanno probabilmente lavorato tranquillamente, mentre un complice teneva
magari d’occhio i dintorni, dove il passaggio notturno è praticamente
inesistente.Fonte: Il Cittadino