Ai margini di piazza della Pieve c’è chi trascorre notti all’addiaccio.
Lo dimostrano le immagini che ritraggono giacigli, ma anche una sorta di
fornellino di fortuna, con cui probabilmente gli “inquilini” abusivi si
cucinano qualcosa per cena, riparandosi tra gli alberi. I cartoni e il
materasso che i più attenti hanno scorto tra il verde tornano a svelare
una realtà che corre parallela alla ricca San Donato, finita nel novero
di città che, nonostante la crisi, si mantengono alte nella classifica
dei comuni più benestanti di Italia.
Dopo la denuncia pubblica da parte
del comitato di Certosa, che la scorsa estate ha chiesto aiuto alle
istituzioni per degli sbandati che pernottavano su panchine e aree
pubbliche del quartiere, a questo punto in primo piano è finita la
piazza: una parte di territorio che non è mai riuscita a decollare, fino
a trasformarsi in indirizzo per chi è in cerca di un luogo fuori mano.
Vicino alla scarpata si notano bottiglie, sacchetti di plastica e altri
rifiuti che probabilmente i frequentatori più assidui si lasciano alle
spalle dopo le tappe notturne. Se quindi sino ad ora di tanto in tanto
hanno generato allarme gli alloggi realizzati con materiale di risulta
in luoghi fuori mano, verso la campagna di Poasco, in questo caso c’è
addirittura chi forse si cuoce qualche uovo all’aperto, perché di più
con gli strumenti che ha a disposizione non può fare, per poi
schiacciare una dormita sui cartoni. Sino ad ora se ne sono accorti in
pochi, come del resto sono solo le prime segnalazioni che arrivano anche
per il furto dei bassorilievi collocati a poca distanza, ma forse ormai
da tempo la piazza offre rifugio a qualche senzatetto. Del resto di
giorno, quando la città si muove di fretta, occorre investire qualche
manciata di minuti per rendersi conto che esiste un retroscena fatto di
estrema povertà. Simile a quello che a breve distanza è stato notato
nell’immobile dell’ex Carte & Valori di Certosa, che negli inverni
scorsi è stato occupato da abusivi, i quali nel periodo più caldo hanno
forse optato per le aree all’aperto. Dopodiché non si sono più visti,
forse si sono semplicemente spostati ai bordi della piazza, in quanto
luogo ritenuto più tranquillo rispetto ad un centro urbano che si
affaccia sul passaggio.Fonte: Il Cittadino