«La nostra nuova struttura prevista a Sesto Ulteriano ospiterà un punto
di stoccaggio per rifiuti derivanti dalle tipografie: tali scarti
verranno poi trattati parte in Germania e parte anche in alcuni impianti
di smaltimento della stessa frazione di San Giuliano».
Parla
l’amministratore delegato della Druck Chemie, Antonio Sanasi che, a
seguito della battaglia aperta dai sangiulianesi della zona contro
quella che viene vista come una nuova minaccia per la salubrità del
territorio, illustra il progetto che dovrebbe decollare nel tratto
industriale. Presentando il gruppo, spiega: «Siamo la filiale italiana,
da me fondata nel 1999, di una società tedesca, che dagli anni Settanta è
impegnata nella produzione e vendita di prodotti per le arti grafiche,
stampa di giornali compresa. Il gruppo a livello europeo fattura circa
70 milioni di euro l’anno, di cui 4 milioni e mezzo in Italia. Una
piccola parte del nostro business, pari a circa il 10 per cento, è
legato ai rifiuti». A questo punto vengono forniti alcuni dettagli
riguardo l’attività attualmente in corso a Pieve Emanuele, che un domani
dovrebbe traslocare a Sesto Ulteriano, in un capannone già esistente
con maggior capacità di spazio rispetto alla sede attuale. «Tra i
servizi rivolti ai clienti - riprende il primo interlocutore della Druck
Chemie -, offriamo il ritiro dei contenitori vuoti, che poi vengono
spediti in Germania e tornano a noi pronti per essere nuovamente
utilizzati in un’ottica di riciclo. Inoltre, sempre per garantire una
migliore offerta, preleviamo altri scarti, che possono essere spugne o
guanti sporchi di inchiostro, piuttosto che solventi. Questi vengono
smaltiti anche in impianti di Sesto Ulteriano, a cui ci rivolgiamo da
tempo». Riguardo la nuova insegna che dovrebbe accendersi nella frazione
sangiulianese, per la precisione in via Tirso al civico 12 con ingresso
secondario in via Sele, l’amministratore delegato puntualizza: «Non è
assolutamente previsto alcun trattamento, bensì sarà una sorta di
parcheggio dei materiali. Solventi e altre sostanze fluide, circa il 50
per cento della portata totale del nuovo impianto, verranno travasati in
una cisterna, che poggerà su una vasca di raccolta provvista di filtri
che terranno sotto controllo le emissioni in atmosfera. Per il resto
verranno stoccati contenitori vuoti fino al raggiungimento del numero
necessario per formare un carico». Ma quale impatto avranno queste
componenti sull’ambiente? «Per assurdo - risponde dal canto suo il
dottor Sanasi -, possono essere più nocive le vernici appoggiate sulle
mensole di un colorificio, piuttosto che la batteria di un auto gettata
abusivamente su un prato, o la carrozzeria che possiamo avere vicino a
casa». E conclude: «Resto a disposizione di chiunque fosse interessato
ad ulteriori chiarimenti, così come sono pronto anche ad accompagnare
personalmente i cittadini in una visita della nostra struttura».Fonte: Il Cittadino