Una montagna di rifiuti speciali se ne stava indisturbata in un cantiere
di Tavazzano, più precisamente nella frazione di Modignano. Un cumulo
di oltre 3mila metri cubi di sporcizia che proveniva dalle opere di
ristrutturazione di un complesso immobiliare. A scoprire la discarica a
cielo aperto è stato il nucleo investigativo di polizia ambientale e
forestale di Lodi, che ha posto tutta l’area sotto sequestro penale.
Il
deposito, infatti, era alto 4 metri e composto soprattutto da scarti,
tuttavia doveva essere difficile da notare perché era ricoperto dalla
vegetazione che cresce spontaneamente nella zona. Il presunto
responsabile è stato segnalato alla procura della Repubblica di Lodi per
“costituzione di un deposito incontrollato di rifiuti speciali”. Gli
investigatori, infatti, hanno constatato l’assenza delle autorizzazioni
necessarie per gestire questo tipo di scarti, previste tra l’altro dal
Testo unico ambientale. Gli uomini alla guida del comandante Andrea
Fiorini hanno subito avvisato l’amministrazione comunale del sindaco
Giuseppe Russo, affinché attivasse al più presto le procedure per lo
smaltimento. «Oltre agli evidenti aspetti di carattere penale -
sottolinea la Forestale in una nota ufficiale sull’operazione -,
l’azione del corpo forestale dello Stato è volta a garantire la difesa
del territorio lodigiano e l’integrità dei suoi ambienti». Tra cui è
compreso il controllo delle oasi verdi e dei fiumi, spesso presi di mira
dagli incivili.Gli agenti ricordano che il ministero dell’Ambiente ha
proclamato il 9 ottobre come “Giornata nazionale in memoria delle
vittime dei disastri ambientali e industriali causati dall’incuria
dell’uomo”.Fonte: Il Cittadino