Quando la terra ha tremato la crepa si è estesa in profondità
attraversando l’intera volta. Sono almeno trenta i centimetri rilevati
dai vigili del fuoco di Lodi nel soffitto di una delle cappelle della
chiesa di Cavacurta, il sisma di mercoledì mattina sembrava essere
passato senza far danni e invece la parrocchiale della Bassa è rimasta
gravemente lesionata.
Quattro delle cinque cappelle sul lato sinistro
presentavano vecchie fessurazioni e lo scossone che alle 9.06 dell’altro
ieri ha squassato il Nord d’Italia le ha aperte. L’allarme a Cavacurta è
scattato qualche ora più tardi, il sagrestano si è accorto della
presenza di calcinacci e polvere sul pavimento della cappella di San
Giuseppe e levando il capo ha visto i segni del dissesto. «È venuto
subito a chiamarmi e siamo tornati insieme a vedere - ha raccontato il
parroco don Pierluigi Rossi - la prima ad eseguire un controllo è stato
l’architetto della curia che dovevo incontrare in parrocchia per
un’altra faccenda». Sara Comandù è la professionista incaricata del
restauro del convento e del museo contadino collegati alla canonica ed è
stata proprio lei a rendersi conto della serietà delle lesioni. Così
ieri mattina è tornata sul posto e ha chiesto la supervisione dei vigili
del fuoco di Lodi, insieme hanno ispezionato la cappella maggiormente a
rischio e via via tutte le altre, infilando una lamella in ferro nelle
crepe e dando finalmente una misura allo smottamento. Due centimetri di
larghezza per trenta di profondità quelli registrati nella cappella di
San Giuseppe dove è posizionato l’organo e si riunisce la domenica il
coro. A destare preoccupazione è il fatto che sia stata interessata la
soletta, in gergo tecnico si parla di fessure “passanti” per definire
quelle che trafiggono la struttura e possono provocarne il crollo. Ben
quattro delle cappelle sulla fiancata sinistra sono appunto percorse da
crepe che vanno oltre l’intonaco e stando così le cose i pompieri ne
hanno dichiarato l’inagibilità. La stessa firmata ieri sera dal sindaco
Daniele Saltarelli al termine della riunione d’urgenza convocata alle 21
in casa parrocchiale: il parroco, il referente del consiglio economico,
l’architetto Comandù, il primo cittadino e il tecnico comunale si sono
seduti al tavolo e hanno tirato le fila della lunga giornata di
sopralluoghi. Dopo l’ispezione che ha tenuto impegnati i pompieri per
più di un’ora dalle 11 alle 12.30, il pomeriggio si è svolta infatti una
seconda perlustrazione in cui è stato visionato anche il sottotetto. E
qui, per fortuna, sembrerebbero non esserci scompensi. Ma la precarietà
di una parte rilevante della struttura potrebbe minacciare l’intera
parrocchiale e per poter dormire sonni tranquilli occorrerà adesso
attendere la parola di un ingegnere strutturista. Fonte: Il Cittadino