venerdì 27 gennaio 2012

Cavacurta - Nella parrocchiale cadono calcinacci

Quando la terra ha tremato la crepa si è estesa in profondità attraversando l’intera volta. Sono almeno trenta i centimetri rilevati dai vigili del fuoco di Lodi nel soffitto di una delle cappelle della chiesa di Cavacurta, il sisma di mercoledì mattina sembrava essere passato senza far danni e invece la parrocchiale della Bassa è rimasta gravemente lesionata.
Quattro delle cinque cappelle sul lato sinistro presentavano vecchie fessurazioni e lo scossone che alle 9.06 dell’altro ieri ha squassato il Nord d’Italia le ha aperte. L’allarme a Cavacurta è scattato qualche ora più tardi, il sagrestano si è accorto della presenza di calcinacci e polvere sul pavimento della cappella di San Giuseppe e levando il capo ha visto i segni del dissesto. «È venuto subito a chiamarmi e siamo tornati insieme a vedere - ha raccontato il parroco don Pierluigi Rossi - la prima ad eseguire un controllo è stato l’architetto della curia che dovevo incontrare in parrocchia per un’altra faccenda». Sara Comandù è la professionista incaricata del restauro del convento e del museo contadino collegati alla canonica ed è stata proprio lei a rendersi conto della serietà delle lesioni. Così ieri mattina è tornata sul posto e ha chiesto la supervisione dei vigili del fuoco di Lodi, insieme hanno ispezionato la cappella maggiormente a rischio e via via tutte le altre, infilando una lamella in ferro nelle crepe e dando finalmente una misura allo smottamento. Due centimetri di larghezza per trenta di profondità quelli registrati nella cappella di San Giuseppe dove è posizionato l’organo e si riunisce la domenica il coro. A destare preoccupazione è il fatto che sia stata interessata la soletta, in gergo tecnico si parla di fessure “passanti” per definire quelle che trafiggono la struttura e possono provocarne il crollo. Ben quattro delle cappelle sulla fiancata sinistra sono appunto percorse da crepe che vanno oltre l’intonaco e stando così le cose i pompieri ne hanno dichiarato l’inagibilità. La stessa firmata ieri sera dal sindaco Daniele Saltarelli al termine della riunione d’urgenza convocata alle 21 in casa parrocchiale: il parroco, il referente del consiglio economico, l’architetto Comandù, il primo cittadino e il tecnico comunale si sono seduti al tavolo e hanno tirato le fila della lunga giornata di sopralluoghi. Dopo l’ispezione che ha tenuto impegnati i pompieri per più di un’ora dalle 11 alle 12.30, il pomeriggio si è svolta infatti una seconda perlustrazione in cui è stato visionato anche il sottotetto. E qui, per fortuna, sembrerebbero non esserci scompensi. Ma la precarietà di una parte rilevante della struttura potrebbe minacciare l’intera parrocchiale e per poter dormire sonni tranquilli occorrerà adesso attendere la parola di un ingegnere strutturista. Fonte: Il Cittadino
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