venerdì 27 gennaio 2012

Sant' Angelo - Investimenti per 1,7 milioni «Così riapriremo il castello»

Investimenti per 1 milione 700mila euro, sostenuti dalla Fondazione Morando Bolognini (in larga parte) e, tra gli altri, dalla Regione Lombardia, dalla Fondazione Cariplo e dalla Fondazione Banca Popolare di Lodi. Con un unico obiettivo: riaprire al più presto il castello Bolognini di Sant’Angelo, chiuso al pubblico dal giugno 2007 per ragioni di sicurezza. I lavori, che hanno già portato alla costruzione di una scala antincendio e al restauro del salone dei cavalieri, proseguiranno per altri due anni e, se la tabella di marcia sarà rispettata, dovrebbero concludersi entro il Natale del 2013.
Ma la speranza del direttore della Fondazione Bolognini, Luigi Degano, è di poter riaprire il castello (almeno parzialmente) già prima della fine del 2013. Per questo serviranno le autorizzazioni dei vigili del fuoco, ai quali peraltro è stato ripresentato il progetto della nuova rete antincendio, che tiene conto di prescrizioni aggiuntive. Il progetto è stato autorizzato dai pompieri all’inizio dello scorso mese di dicembre; i lavori potrebbero partire in primavera, con la realizzazione di un “anello antincendio” che circonderà il castello.In attesa che l’intervento antincendio prenda il via (in queste settimane la Fondazione sta recuperando i preventivi), si lavora all’interno del castello. Una delle opere più complesse riguarda l’impianto elettrico, con il potenziamento dell’illuminazione nel museo Morando Bolognini e nel museo del Pane. Non meno importante è la realizzazione dell’impianto antintrusione: una fitta rete di 21 telecamere, che seguono l’intero percorso museale. E ancora, la nuova scala antincendio, sospesa da terra e sostenuta da grossi cavi in acciaio, è stata alzata di un piano e ora permette di raggiungere il sottotetto. Il viaggio nel castello, accompagnati da Degano, inizia proprio dal camminamento superiore, dal quale si possono “toccare con mano” le massicce merlature e da cui si gode una magnifica vista su Sant’Angelo. Ma la vera sorpresa è nei seminterrati del lato est del castello, quelli per intendersi che corrono paralleli a via Cesare Battisti. Il dottor Degano imbocca la scala che porta al museo dell’Agricoltura e a un certo punto svolta a destra. Davanti agli occhi si aprono locali nascosti per molto tempo da un pannello e che i lavori di queste ultime settimane hanno riportato alla luce. Si arriva così alla base della torre di nord-est, quella all’angolo fra via Cesare Battisti e via Bolognini. Il fondo è una sorta di “voragine”, utilizzata in passato come ghiacciaia. Proprio in prossimità della torre di nord-est verrà ricavato lo spazio per realizzare una seconda scala antincendio, che partirà dal seminterrato. E quest’ultimo, oltre alla base della torre, regala altre sorprese. Come un pozzo in mattoni, sul cui fondo è ancora presente l’acqua: basta lanciare un sassolino per sentirne il rumore, basta il flash del fotografo per capire quanto è profondo. Proprio nel lato nord-est i muratori stanno lavorando in questi giorni, utilizzando tavelle e mattoni in cotto “originali”, recuperati da altre zone del castello. È in corso anche il rifacimento del cortile del castello che si affaccia su via Battisti; sono già state sostituite le finestre e i portoni. La vera sorpresa, come detto, è rappresentata dai locali del seminterrato che collegano la torre nord-est e la torre mastra. Soffitti a volta, archi, pilastri in granito: un “trionfo” di pietra e cotto che regala una vista prospettica unica ma che per il momento, stante la necessità di concentrare le risorse sugli interventi più urgenti, non potrà essere recuperato. Così come non potranno essere avviati immediatamente i lavori sui tetti, che si preannunciano molto corposi. Degano però assicura che, se ultimate le opere finalizzate alla riapertura dei musei rimarranno risorse a disposizione, queste saranno indirizzate alla sistemazione delle coperture. E nel frattempo “avanti tutta” con gli impianti, i sistemi di allarme, quelli antincendio, la costruzione delle scale di emergenza e l’illuminazione artistica dei fossati. «Tutti interventi - sottolinea Degano - che abbiamo affidato in larga parte ad aziende del territorio».Fonte: Il Cittadino
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