venerdì 27 gennaio 2012

Paullo - Tem, anche i sindacati nel fronte del “no”

Lavoratori del settore chimico e comitati “No Tem-Sì Metro” uniti nella lotta contro la tangenziale. Il discorso è semplice: si annuncia un futuro a tinte grigie, il colore dell’asfalto che verrà colato su Sudmilano e Lodigiano, per lo sviluppo economico del territorio.
Ci saranno più logistiche e meno aziende produttive, ma soprattutto meno posti di lavoro “sicuri” e più precari. È il timore, purtroppo suffragato da alcuni dati snocciolati nel corso dell’incontro che mercoledì sera si è tenuto al circolo “Peppino Impastato” di Paullo, di Filtcem Cgil Lodi e dei comitati “No Tem-Sì Metro” che insieme intendono proporre alcune iniziative per informare i lavoratori: in aziende di Merlino, Paullo, Comazzo, Tribiano, Paullo e San Donato, per esempio, verranno indette prossimamente delle assemblee sindacali per discutere sulla precarizzazione dei posti di lavoro, conseguenza nefasta della colonizzazione delle logistiche, attirate proprio da autostrade come quella che sta per nascere sulla direttrice Agrate Brianza-Melegnano. Una tesi che è uscita in maniera limpida, durante la serata di mercoledì in sede di dibattito tra il sindacato Filtcem Cgil di Lodi, presente attraverso il suo rappresentante Francesco Cisarri, e i comitati guidati da Giancarlo Broglia. Il circolo “Impastato” si è riempito di lavoratori del settore chimico e farmaceutico, con le rappresentanze sindacali unitarie di aziende di Merlino, Cassino d’Alberi, Tribiano e San Donato che sono intervenute, ma anche vari operai di altri settori. Settori in crisi. Lo dimostrano i numeri che testimoniano un travaso di manovalanza, perlopiù espulsa dai siti produttivi, riassorbita (solo in parte) in altri settori (attinenti al terziario) con contratti a tempo determinato o precari. «Nel Lodigiano - protesta Broglia - sono stati migliaia i posti di lavoro persi, mentre c’è stata un’impennata nel numero di assunzioni a bassa o nulla protezione. Le aziende chiudono e il cemento è solo uno specchietto per allodole: nel Sudmilano, il settore chimico farmaceutico è forte, ma già si sentono scricchiolii ben evidenziati dalla paventata chiusura della Shering Plogh di Comazzo. La Tem non è un antidoto, ma un veleno: attira gli insediamenti, ma di tipo logistico favorendo la precarizzazione della forza lavoro, soppiantando e sostituendosi alle fabbriche». E il discorso travalica i confini del settore chimico. «Dopo gli incontri con gli edili e i chimici - spiega Broglia - noi intendiamo continuare la proficua fase di confronto aperta. Procederemo con i metalmeccanici, il commercio e i trasporti. Con la Cgil abbiamo instaurato un ottimo rapporto, ma è chiaro che se ci fosse al possibilità di ospitare altre sigle ne saremo lieti. Quello che adesso importa è che il sindacato, Filtcem Cgil, ha preso l’impegno di portare la nostra lotta in fabbrica per spiegarla ai lavoratori. Perché è nel loro interesse».Fonte: Il Cittadino
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