Quattro immobili comunali da alienare da qui al 2014. E altrettanti
terreni ancora di proprietà municipale da vendere sempre negli anni
prossimi venturi. Il comune di Codogno torna a ragionare di alienazioni,
la tabella programmatica è quella inserita nel Piano di governo del
territorio (Pgt) adottato a fine dicembre, la stessa che ufficializza le
otto proprietà ritenute dal municipio non più strategiche. Gioielli di
famiglia che, se le alienazioni riuscissero ad andare a buon fine,
porterebbero nelle casse comunali risorse di poco sopra ai 5 milioni di
euro.
Assessore al bilancio, Claudio Guzzaloni conferma: «Le alienazioni
sono molto importanti. Strategiche innanzi tutto ai fini del rispetto
del patto di stabilità. E utilissime per ridare vita e dignità a beni
che al comune oggi non rendono nulla». Certo: quando si parla di
alienazioni, c’è subito da fare i conti con il mercato. Che potrebbe
“snobbare” le vendite del municipio. «La partita delle alienazioni è di
quelle non facili, nessuno lo nega - dichiara Guzzaloni -. Ma è un
terreno su cui la nostra amministrazione intende scendere in campo». Il
2012 da poco iniziato sarà ancora l’anno della messa in vendita della
cascina Cascinazza: un fondo rurale da 13mila metri quadrati, stimato in
87mila euro. Per tre volte l’asta di vendita della Cassinazza è già
andata buca. Per evitare il quarto flop, l’esecutivo di centrosinistra
starebbe ora pensando ad una vendita a lotti dell’area agricola di via
Nenni. Programmate molto probabilmente al 2013 altre due alienazioni:
l’ex edicola di piazza Della Repubblica (23 metri quadrati, prezzo di
vendita: 40mila euro) e i locali della farmacia del villaggio San Biagio
(160metri quadrati, 250mila euro la stima di vendita). Tra gli
immobili, l’introito più sostanzioso è quello legato alla vendita
dell’ala ancora comunale dell’ex convento delle Clarisse di via Verdi: i
metri quadrati da alienare sono 1.115, il prezzo fissato in 1 milione
di euro. Per agevolare questa alienazione, il comune vorrebbe concordare
con la soprintendenza l’eliminazione del vincolo “ad uso pubblico” che
oggi insiste invece su quest’ala dell’antico convento. Oltre agli
immobili, ci sono poi i terreni. Quattro, per la precisione. Ad esempio i
1.800 metri quadrati di area in via Ciocca: qui l’incasso previsto è di
360mila euro. Ecco poi due aree nella zona periferica a nord ovest
della città: mille i metri quadri d’area in via Polenghi (ricavo
stimato: 200mila euro) e 600 i metri quadrati del terreno tra via
Polenghi e via Micheli (90 mila euro). L’introito più generoso è
previsto dalla vendita di 7 mila metri di area di standard alla
Mirandolina, tra via Aldo Moro e via Molinetto: 378mila gli euro di
incasso stimati per questa cessione.Fonte: Il Cittadino